Governo pronto a lanciare un attacco senza precedenti agli evasori fiscali. Ma serve l'ok del Garante della privacy, che sarebbe ormai in dirittura d'arrivo L'Agenzia delle Entrate ha tra le mani, da diversi anni, un'arma potentissima contro i furbetti che nascondono le tasse allo Stato. Vale a dire utilizzare l'enorme mole di informazioni immagazzinate nelle banche dati (immobili compresi quelli di lusso, redditi, automobili, imbarcazioni, rapporti finanziari e molto altro) per individuare e poi colpire i contribuenti che dimostrano un tenore di vita sproporzionato rispetto all'esistenza che conducono e, soprattutto, alla dichiarazione dei redditi che inviano all'amministrazione. In pratica, il fisco punta ad incrociare questi dati in suo possesso per ricostruire la reale consistenza patrimoniale rispetto a quanto dichiarato e vanno per poi far partire i controlli e invitare i contribuenti a mettersi in regola.
IL PNRR
Nel Pnrr questo schema è tra i punti più importanti della strategia sulla lotta all'evasione ma c'è da tener conto della tutela della privacy. Da diversi mesi, il governo ha ingaggiato una vivace trattativa con l'autority e a Palazzo Chigi si confida in un rapido ok dal Garante per la protezione dei dati personali per poter dare finalmente il via libera finale al decreto attuativo necessario per rispettare gli impegni con Bruxelles. I tempi sono stretti: entro fine mese il governo deve concretizzare la pseudonimizzazione dei dati. Un termine piuttosto curioso per una operazione molto chiara. È necessario che il contribuente sottoposto al controllo incrociato dei dati sulle sue ricchezza non sia direttamente identificabile da parte degli 007 fiscali: solo le posizioni a rischio verrebbero poi riportate fuori dall'anonimato per far partire le verifiche. Si tratta di un passaggio indispensabile affinché il fisco e la Guardia di Finanza possano iniziare a svolgere unanalisi a tappeto delle informazioni contenute nell'Archivio dei rapporti finanziari (saldo dei conti correnti a inizio e fine anno, movimentazioni, giacenza media) e delle altre banche dati su investimenti, proprietà immobiliari e altri beni rispettando al tempo stesso le norme sulla privacy. Sono ben due anni che si aspetta l'ok del Garante ma, appunto, ora bisogna accelerare.
I PUNTI
Le linee guida del provvedimento sono già state messe a punto.
L'INTESA
Su questo elemento sembra ormai esserci un accordo tra governo e Autority. Il cui via libera, per il premier Mario Draghi è fondamentale in quanto l'utilizzo delle tecniche più sofisticate di analisi dei dati potrebbe segnare, secondo i tecnici fiscali un punto di svolta.
E questo soprattutto in un campo: quello della lotta all'evasione da omessa fatturazione che si concretizza con il consenso tra due operatori economici o tra venditore e acquirente.
IL NODO FATTURE
Si tratta delle cosiddette frodi carosello: casi in cui la fattura non viene emessa, solitamente in cambio di uno sconto corrispondente. Una strategia che costa all'erario miliardi di evasione Iva. È ovvio che in questi casi non c'è fatturazione elettronica che tenga. Ma ricostruendo i flussi di redditi, consumi e risparmi l'amministrazione fiscale e le Fiamme Gialle potranno facilmente individuare chi ha accumulato troppo rispetto al dichiarato e attivare così in breve tempo la macchina degli accertamenti.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Febbraio 2023, 09:12
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