Docufilm su Lampedusa, oggi il David di Donatello al regista vastese Alessandro Di Gregorio

Docufilm su Lampedusa, oggi il David di Donatello al regista vastese Alessandro Di Gregorio

di Giuseppe Ritucci
È il giorno di Frontiera. Questa sera il regista vastese Alessandro Di Gregorio riceverà il David di Donatello per il miglior cortometraggio durante la cerimonia in cui verranno assegnati tutti i premi dell'Accademia del Cinema italiano. La storia raccontata da Di Gregorio, con la sceneggiatura di Ezio Abbate e la produzione di Kavac Film, è di quelle che colpiscono lo spettatore. Quindici minuti di immagini senza dialoghi, in cui a parlare sono i volti degli attori che interpretano due giovani, un marinaio e un necroforo, costretti ad intrecciare le loro vite con il dramma morti in mare a Lampedusa. La scelta stilistica di Di Gregorio è stata coraggiosa e vincente.

«Non mi interessa il racconto classico», dice alla vigilia della serata in cui salirà sul palco per ricevere la preziosa statuetta. «Mi piace mettermi costantemente alla prova cercando nuovi modi di raccontare. In realtà, inizialmente, il corto aveva la musica, realizzata da un musicista americano. Solo quando siamo andati al mix ci siamo accorti che quella musica era eccessiva e che quei silenzi, i rumori, arrivavano allo spettatore molto più amplificati». Quello del regista si delinea così come il lavoro di un attento artigiano che cura la sua preziosa opera fin nel minimo dettaglio. «È un lavoro che non finisce mai. Se decidi una cosa in sceneggiatura non è detto che poi funzioni fino alla fine. Solo provando le cose ti rendi conto di quanto possano effettivamente funzionare. Poi è chiaro che, con l'esperienza, si acquisisce una maggiore consapevolezza».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Marzo 2019, 09:19
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