Il Papa elogia il silenzio dovuto alla pandemia: «Apprezzate l'assenza di rumori e imparate ad ascoltare»
di Franca Giansoldati
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Il consiglio del Papa è di sfruttare questa novità che si è palesata nella vita di ognuno per «crescere nella capacità di ascolto». Unendo in un legame inscindibile l'assenza di rumori all'esercizio personale ad accogliere, a prestare maggiore attenzione ai particolari di tutto quello che ci circonda. Papa Bergoglio ha una sorta di fissazione per il silenzio, misurandone i pregi e considerandolo una palestra per migliorare persino i rapporti umani.
Non a caso quasi agli inizi del suo pontificato ha fatto collocare nel Palazzo Apostolico una icona raffigurante la Madonna con l'indice sulle labbra, come stesse ad indicare a non fare rumore, non parlare, a fare silenzio. Più tardi il Papa ha persino dato la benedizione ad aprire - in un paesino vicino all'Aquila - un santuario diocesano dedicato alla Madonna del Silenzio per rendere il culto pubblico. A suo parere questa invocazione mariana è capace di frenare i danni della calunnia, del pettegolezzo, del “chiacchiericcio”, come sintetizza mutuando la parola dallo spagnolo.
Il silenzio capace di limitare i mali che distruggono comunità, famiglie e rapporti interpersonali. L'icona piazzata in Vaticano resta un monito per molti monsignori allenati alla pratica della maldicenza, come ha denuncito diverse anche lo scrittore John Cornwell che a suo tempo aveva vivacemente ricapitolato questa attitudine sostenendo che il Vaticano è un villaggio di lavandaie.
La riflessione mattutina stavolta è volata un po' più alta. Il silenzio è inteso come capacità introspettiva e meditativa, una pratica che ha sempre accompagnato tutte le religioni. Buddha meditava sulle sponde del fiume per giorni interi, Maometto nelle grotte del monte Hera, Gesù nell'orto degli ulivi e nel deserto. Senza contare la grande tradizione dei mistici e dei santi, da San Francesco di Assisi, a Sant'Ignazio, a San Benedetto e San Bergardo e poi Santa Edith Stein, Santa Teresa e Santa Caterina, san Giovanni della Croce. Il silenzio ha ossessionato anche scrittori e grandi pensatori.
Pascal ripeteva che la potenza del silenzio lo atterriva. Ogni parola ha conseguenze ma poi è destinata a misurarsi con il silenzio, l'unico spazio dove verificano mutazioni personali importanti. Anche Sartre non aveva dubbi: se le parole hanno conseguenze, anche i silenzi non sono da meno.
Il silenzio resta però una dimensione non sempre bene accolta nella cultura occidentale bisognosa di contenuti per riempire i vuoti. Molto di più, invece, il silenzio è presente in quella orientale. Un belllissimo proverbio arabo invita a parlare solo quando si è sicuri di dire qualcosa più bello del silenzio.
Trovare un luogo completamente silenzioso, però non è facile, nemmeno in un monastero, come l'abbazia della Grande Chartreuse nelle alpi orientali dove è stato ambientato il film Il Grande Silenzio. Secondo gli scienziati il luogo più silenzioso del mondo non è una sperduta valle himalayana o un deserto, ma un freddo laboratorio americano, Orfield Labs di Minneapolis, negli Stati Uniti, dove è stata costruita la camera anecoica più silenziosa del mondo.
Forse lì abita Arpocrate, il dio del silenzio nato con la mitologia egizia e poi passato a quella greca con qualhe piccola variazione. Nel silenzio indubbiamente si ascolta di più e si mettono a fuoco le cose. E forse ha ragione Papa Francesco ad incoraggiare i cristiani ad approfittare di questa parentesi silenziosa per fare un po' di esercizio. Poi tanto nverrà il tempo del rumore.
Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Aprile 2020, 10:13
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