Il re è tornato e ha voglia di riprendersi la corona iridata. Marc Marquez è a Portimao, e questo fine settimana risalirà in sella alla propria Honda dopo l’infortunio di nove mesi fa patito a Jerez de la Frontera. Nove mesi, un’eternità per chi vive di millesimi di secondo e pieghe tra i cordoli, figurarsi per un pluricampione del mondo che, per la troppa foga, era perfino rientrato 4 giorni dopo la frattura al braccio per poi iniziare un calvario più simile ad una via Crucis che ad un recupero sportivo.
«HO TEMUTO CHE FOSSE FINITA»
«Non sarò lo stesso Marc di prima, ho bisogno di tempo. Ho temuto che fosse finita, per questo ora è bellissimo essere qui. L’obiettivo di questo fine settimana? Lavorare bene. Pensare di vincere sarebbe un errore». Un ritorno che per i protagonisti di questo Mondiale ha le sembianze di un tavolo da poker con le carte oramai servite. Non c’è più tempo per strategie o valutazioni, né per scuse o spiegazioni: chi ha le carte buone ora dovrà mostrare che sono realmente buone, altrimenti si parla semplicemente di bluff. E paradossalmente, chi ha le carte migliori in vista dei suoi obiettivi è proprio Marc: non ha nulla da dover dimostrare, nonostante addetti ai lavori e appassionati siano pronti a scommettere in un ritorno roboante. Qualunque risultato conquisterà sarà già un successo, anche perché il fenomeno di Cervera ha seriamente rischiato di appendere il casco al chiodo dopo l’infezione che aveva colpito l’osso fratturato nell’inverno passato. Certo, è un pessimo giocatore Marc, perché nei suoi occhi si legge quel fuoco che divampa. Vuole tornare in cima al suo mondo, anche se per farlo, ha imparato a sviluppare la nobile arte della pazienza, decidendo di affidarsi completamente ad un gruppo di medici spagnoli per tornare a gareggiare. Marc avrebbe infilato il casco già a Losail, ma il parere negativo dell’entourage spagnolo lo ha costretto a desistere. Guarda caso però, nel suo processo di riabilitazione, Marquez ha guidato la RC213 stradale sui saliscendi di Portimao.
QUARTARARO E MIR: E’ ORA
Il punto nodale di questa fantomatica e convulsa partita di poker è che fino ad oggi ha mostrato praticamente solo mani convulse, con valori rimescolati ad ogni turno.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 16 Aprile 2021, 07:35
© RIPRODUZIONE RISERVATA