I tifosi della Lazio compatti contro
Lotito, la protesta continua

I tifosi della Lazio compatti contro ​Lotito, la protesta continua

di Enrico Sarzanini
ROMA - La protesta continua. La contestazione contro Lotito non ancora finita e andr avanti ad oltranza. Il day after Lazio-Sassuolo, a furor di popolo (biancoceleste ovviamente) ribattezzata il no lotito day, su internet e nelle radio prosegue senza soluzione di continuit il dissenso nei confronti della societ.





Una presa di posizione forte che non ha lasciato indifferente lo stesso Lotito, domenica apparso irritato ma soprattutto disorientato da quanto era appena successo sugli spalti dello stadio. D'altronde numeri alla mano quella sparuta minoranza alla quale ha fatto sempre riferimento il patron biancocelese, si è trasformata ben presto in una stragrande maggioranza decisa a continuare la sua protesta.



Così, dopo aver riempito l'Olimpico, si pensa di lasciarlo vuoto il 9 marzo, contro l'Atalanta. Una sollevazione e popolare che non lo ha lasciato indifferente, ma che comunque non gli ha fatto cambiare idea, come ha sottolineato dopo la vittoria contro il Sassuolo: «Accetto le critiche purché siano costruttive e in ogni caso la Lazio non è in vendita perché la darò a mio figlio. Tutte le persone che pensano di costringermi a vendere devono cambiare atteggiamento al fine di non incorrere in situazioni spiacevoli. C'è una regia che vuole costringermi a vendere la Lazio, ma l'era Lotito è ancora lunga, sono molto sereno».



Chi non lo è affatto è la squadra, per stessa ammissione di Reja che prova a fare un appello: «Dobbiamo avere pazienza – ha detto a Lazio Style Radio - serve serenità: è difficile accontentare tutti ma ai nostri tifosi chiedo di stare vicino a questa Lazio. Con un ambiente come quello di domenica non è facile giocare, ma la squadra è stata brava a ritrovare l'energia per conquistare i tre punti».



Il tecnico, fischiato da molti tifosi perché considerato troppo vicino a Lotito, spiega il motivo per cui ha messo in campo una squadra senza giovani: «I ragazzi hanno sempre dimostrato attaccamento alla maglia e la vecchia guardia non tradisce mai. Ho volontariamente scelto giocatori che capissero l'atmosfera. Adesso andremo a Sofia per cercare di passare il turno, dove saremo più sereni visto il momento che attraversiamo». E dove la Lazio si giocherà la permanenza in Europa.
Ultimo aggiornamento: Martedì 25 Febbraio 2014, 10:03

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