Smalling, un debutto incoraggiante. E' mancato solo il miracolo

Smalling, un debutto incoraggiante. E' mancato solo il miracolo

di Alessandro Angeloni
Contrasta, salta, colpisce di testa, copre, scivola, definirlo una sorpresa è forse ingiusto, perché Smalling di partite così ne ha giocate in carriera, eccome. Ma vederlo in questo modo, all’improvviso, fa davvero effetto. Un bell’effetto. Perché in fondo il sostituto vero di Manolas non lo avevamo ancora visto, e Fonseca ne parlava (lo reclamava) quando già aveva in rosa Mancini.

Smalling ha giocato sempre a quattro, stavolta si è calato perfettamente in una nuova situazione: la difesa a tre. Molto bene all’inzio, fino a pagare alla fine un po’ di stanchezza. Almeno lui non ha mollato, è rimasto a testa alta, nonostante i colpi di Zapata o Gomez, che partivano da sinistra e diventavano ire di Dio. Si è piazzato là in mezzo e ha provato a dettare le regole a chi gli passava davanti, ora Ilicic e ora Malinovsky, ha anche sfiorato il gol. Stava quasi per chiudere pure su Zapata, ma sarebbe stato davvero un miracolo. L’esordio coincide con una sconfitta, ma la sensazione resta buona. La sua affidabilità e la sua esperienza restano una garanzia.   
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 25 Settembre 2019, 21:14

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