Mattia Briga su Leggo: «Il mercatino e quei concerti»

Mattia Briga su Leggo: «Il mercatino e quei concerti»

di Mattia Briga

Mia madre e mia zia, al tempo nemmeno quarantenni ed entrambe appena divorziate, tentarono di ricostruire la loro vita con i loro figli piccoli. Mia zia, che faceva la spola tra Città del Messico e Roma, ogni tanto si fermava più del previsto con noi e ne nascevano delle estati intense e fuori dall'ordinario. In un anno che non ricordo precisamente, lei tornò da un lungo soggiorno in Ecuador con una valigia piena di souvenir e oggetti dell'artigianato locale.


Mia madre, osservandoli sorpresa, le disse scherzando: «E adesso che facciamo con tutta questa roba ?'». «Se la vendemo'» rispose con accento romanesco zia. Immaginatevi un'insegnante delle superiori non ancora di ruolo ed una laureata in antropologia allestire un mercatino di cianfrusaglie dal Sudamerica.

Cosí fu. Un po' pe' rabbia, un po' pe' nun sta solo -direbbe Califano- le due giovani donne affittarono uno spazio in una di quelle fiere allestite per l'estate romana e misero su uno stand di grande successo.


Passai un'intera stagione con mia sorella e mio cugino a guardare concerti degli artisti più vari, tra cui Bennato, i Pittura Freska e gli Articolo 31. Ogni sera, finiti i concerti, ci addormentavamo insieme sulle borse dei vestiti, sotto il tavolo che fungeva da postazione cassa.


Così com'è | Articolo31


Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Giugno 2021, 17:22
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