Spuntano lettere (e poesie) di Montale all'amico d'infanzia
«Montale le aveva scritte a mio nonno Giacomo I, Giacomone - racconta unendo la storia di famiglia e quella del grande poeta e scrittore -. Erano ventenni ed avevano una passione sfrenata per il canto, la musica, l’opera e quindi andavano insieme ai concerti. Erano compagni di scuola, un gruppo di appassionati di musica di cui faceva parte anche Esterina Rossi che poi è stata una musa per Montale: hanno fatto viaggi intorno al mondo insieme, crociere. Quando mi hanno proposto di presentare il premio mi è venuto in mente che in casa c’erano queste lettere, le ho cercate e mi ha fatto piacere condividerle».
In realtà il carteggio è molto più ricco, ma per ora solo questi due «pezzi» sono stati rivelati. «Nella lettera
Montale si lamentava che il Carlo Felice fosse ancora chiuso. Era molto preoccupato e scriveva a mio nonno dicendo "Comprendi tutto lo squallore di un inverno amusico? che ne sarà di noi?". Ma in realtà il Carlo Felice ha aperto dopo poche settimane - racconta Costa -. Poi c’è l’ode in cui Montale declamava in versi l’amicizia e le caratteristiche di mio nonno come musico e come artista. E in un’altra lettera (ancora custodita gelosamente, ndr) alla fine lo salutava dicendo all’uomo che va sicuro a sé stesso e agli altri amico».
Ultimo aggiornamento: Sabato 19 Maggio 2018, 18:33
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