Nancy Brilli: «A fine anno rincorro la luce»

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di Nancy Brilli

Questa è l’ultima rubrica dell’anno. MMXXIII. In quest’anno del ventunesimo secolo, ho visto gente parlare mezz’ora seduta accanto, ginocchio contro ginocchio, e subito dopo fingere di non vedersi per evitare di salutarsi appena finita la festa. Ho ascoltato di matrimoni acciaccati sia da sé stessi sia da malmostosi amori paralleli destinati anch’essi a disfarsi tra le ultime, tremule energie che gli rimagono. Ho annusato puzza di scalata sociale che porta al trabocchetto in cui si cade infelici. Ho toccato con mano persone irrancidite da rapporti umani assenti, astuti, furbastri e bricconi hanno avuto la meglio, tra le loro ciglia cispose ho intuito il mondo brutto dei paraculi.

Poi le cose belle, che il nostro cervello relega in un cantuccio all’ombra (siamo fatti così, che seccatura). Mi voglio focalizzare su quelle, chiuderò l’anno spremendomi le meningi in cerca del più piccolo sbaffo di luce, lo rincorrerò: “Vuoi mica entrare?” Stia qui con me, con noi, al calduccio, e facciamo tutti insieme un pensiero buono, un’eggregora positiva, che ci permetta un balzo di coscienza, tante persone contemporaneamente a nutrire un ideale bello, dandogli forma attraverso un buon pensiero. Voglio fare così. Venite.

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Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Dicembre 2023, 15:05
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