Il miracolo di Wenders? Rendere noioso il papa

Il miracolo di Wenders? Rendere noioso il papa

di Boris Sollazzo
Alla fine del 2013 arrivò a casa Wenders una missiva. Sopra, il timbro postale del Vaticano, dentro una missiva che lo invitava a girare un documentario sul primo Papa gesuita, sul primo Pontefice ad aver preso il nome di Francesco. Una proposta che il vecchio Wim non poteva rifiutare. Ecco, se non sapessimo che l'imbeccata pare sia venuta da Bergoglio stesso, penseremmo a una polpetta avvelenata della Curia Romana, a un'astuta mossa dei suoi oppositori. Sì, perché Papa Francesco - Un uomo di parola è un documentario che fa accapponare la pelle. Non per la profondità del suo messaggio, né tanto meno per le emozioni che suscita ma, in particolare, per la sua patinata mediocrità cinematografica. Nonostante la fotografia beatificante di Lisa Rinzler - in alcuni momenti sei indeciso se il Papa sia uno degli Avengers oppure stia brillando di luce propria -, l'Interrotron, che alla Errol Morris permetteva al regista di riprendere e parlare con il suo illustre interlocutore con naturalezza, immagini suggestive di discorsi e viaggi e l'accesso totale agli ambienti vaticani.

Wenders non riesce a creare alcuna distanza dal soggetto, sembra Emir Kusturica con Maradona ma senza quella cialtrona ironia del cineasta balcanico. Decide di imprigionarlo in un santino, di raccontarci - con un terribile spiegone fuori campo letto in italiano dal regista stesso, tanto che all'inizio sospetti sia Ratzinger - un'immagine promozionale del Papa. Alternata a stralci di fiction in bianco e nero in cui l'ottimo Ignazio Oliva interpreta un San Francesco più Don Matteo che rivoluzionario. Delittuoso: perché ha il protagonista migliore - le cose più belle le fa Papa Francesco, dal racconto della preghiera per mantenere il senso dell'umorismo ai comizi religiosi oceanici, in uno dei quali vediamo Gesù alle sue spalle (Jim Caviezel, il Cristo di The Passion) fino al discorso alla Curia, lucido, feroce e pessimamente montato - e la grande possibilità di mostrarci un uomo straordinario. Wenders, invece, riesce a renderlo noioso, pedante, bidimensionale. Quello sì, un vero miracolo.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Ottobre 2018, 09:45
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