Sculture di musica: al Macro di Roma, il progetto OASI. I visitatori diventano "strumenti"
di Valeria Arnaldi
Fruibile a tutti, senza barriere di accessibilit, l’installazione nasce dal confronto – concreto – tra le forme plastiche dell’opera e la musica che le stesse sono in grado di generare.
Parte integrante del lavoro, il visitatore. Tutti gli elementi dell’ambiente multisensoriale sono infatti sensibili a posizione, movimento – con le sue velocit - e contatto del fruitore.
Mutano inoltre con il passare delle ore, i suoni circostanti, le variazioni di luce. Per questo i visitatori sono invitati a muoversi scalzi nelle due sale interconnesse che compongono l’“esperienza”.
L’opera si basa sulla tecnologia Planofoni, ideata dal compositore Michelangelo Luponi e sviluppata al CRM – centro ricerche musicali di Roma - che consente di produrre e diffondere il suono che emana da materiali naturali e sintetici messi in vibrazione con appositi dispositivi elettronici.
Ultimo aggiornamento: Domenica 13 Aprile 2014, 15:39
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