Uccide la moglie malata soffocandola col cuscino, condannato a 6 anni. I giudici: «È stato altruista»

Giovedì 1 Febbraio 2024, 11:25 - Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 15:20

«Circostanze storiche»

I giudici (presidente Pasquale Liccardo) analizzano tutto il contesto in cui è maturato l'omicidio, la dinamica e le gravissime condizioni di salute della donna e ricordano che per la concessione di questa attenuante vanno valutati gli orientamenti espressi dalla collettività. «Si tratta a ben vedere - ragionano - di un contesto specifico per circostanze storiche», come quelle ricostruite, «nel quale si riflette una diffusa coscienza sociale che si interroga sulla drammaticità di un gesto assunto in condizioni di assoluta solitudine personale dal coniuge legato da un incondizionato rapporto d'amore».

La coscienza sociale citata dai giudici «ha via via interrogato la giurisprudenza su queste tematiche e sulle tematiche confinanti del fine vita». Chi è chiamato a interpretare le pronunce, «a fronte della maturazione in ampi settori della società civile di una diversa sensibilità etico-sociale quanto all'esigibilità di condotte volte all'incondizionata accettazione di una sofferenza inesprimibile» deve essere in grado di cogliere «i profili di rilevanza e compatibilità costituzionale laddove miri alla salvaguardia di un diritto coerente con un sentimento non pregiudizialmente ancorato a apriorismi ideologici o di principio», sul presupposto che riconoscere l'attenuante non mira a superare la condotta illecita, ma a consentire un'articolazione motivata e coerente della pena.

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