«Sono un prete gay, non posso sposare il mio compagno perché perderei il lavoro»

Sabato 30 Marzo 2024, 08:56 - Ultimo aggiornamento: 08:59

La denuncia di Charlie Bell

Charlie Bell ha raccontato al The Mirror il suo stato d'animo: «Tutto questo mi fa sentire in colpa nei confronti di me stesso e delle altre persone gay perché sento di andare contro i miei principi, come se prestassi servizio per un'organizzazione omofoba. È frustrante e triste vedere coppie omosessuali che continuano a rivolgersi a me per chiedermi aiuto perché vorrebbero che coronassi il loro sogno d'amore: sposarli davanti a Dio. La Chiesa ha la responsabilità legale di sposare chiunque si presenti o faccia domanda ma, ovviamente, questo non riguarda le coppie dello stesso sesso». Poi, Charlie ha aggiunto: «Sto cercando di cambiare la situazione, insieme a molti altri nella mia stessa posizione ma non è facile. Vorrei che la Chiesa d'Inghilterra fosse una vera chiesa per tutti, per l'intero Paese, senza discriminazioni».

Infine, Charlie ha concluso spiegando: «Il clero gay, in generale, è discriminato dalla Chiesa. Si verificano continui tentativi da parte di persone interne al clero di far licenziare preti come me. Scrivono ai vescovi cercando di trovare ogni possibile ragione per far sì che non continuino a ricoprire l'incarico».

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