Poliziotti arrestati per tortura a Verona, altri 17 agenti indagati. Piantedosi: «Violenze di enorme gravità»

Mercoledì 7 Giugno 2023, 09:06 - Ultimo aggiornamento: 14:55

Le intercettazioni

«Adesso ti faccio vedere io quante capocciate alla porta fai, boom boom boom boom [...] e io ridevo come un pazzo». Così parlava con la fidanzata in una intercettazione uno dei poliziotti della questura di Verona arrestato per violenze. In un dialogo, contenuto nell'ordinanza, si capisce che gli abusi avvenivano al riparo da telecamere di videosorveglianza. «Gli ho lasciato la porta aperta in modo tale che uscisse perché io so che c'è la telecamera dentro [...] mi ero messo il guanto, ho caricato una stecca amò, bam, lui chiude gli occhi, di sasso per terra è andato a finire, è rimasto là [...] gliel'ho tirata bene, gli ho detto adesso lo sfondo, bam [...] minchia che pigna che gli ho dato».

In un altro dialogo lo stesso poliziotto racconta: «io c'ho pazienza, soltanto che poi siccome l'avevo già graziato prima, ho detto vabbè, oggi le devi prendere anche da me». «Da tali dialoghi - scrive il gip Livia Magri - si desume in maniera inequivocabile la consuetudine nell'utilizzo ingiustificato di violenza fisica da parte degli indagati su soggetti sottoposti a controllo o fermo».

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