Ferragni e gli influencer, il business della beneficenza può valere fino a 80 miliardi. I casi da Mariotti a Giulia De Lellis. «Serve un'Authority»

Mercoledì 10 Gennaio 2024, 00:12 - Ultimo aggiornamento: 11 Gennaio, 07:20
Chiara Ferragni e la beneficenza come business. «Serve un controllo e maggiore trasparenza»
di Giacomo Andreoli, Lorena Loiacono e Alessandro Rosi
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«Sentiamo l’esigenza di una regolamentazione che eviti zone d’ombra in un settore delicato come quello della beneficenza. Un’autorithy potrebbe metterci al riparo dai rischi». Riccardo Masetti è il fondatore di Komen Italia, associazione che da 25 anni lotta contro i tumori del seno. È solo una delle onlus preoccupate per i danni al terzo settore che potrebbero essere procurati dal diffondersi di pratiche commerciali scorrette sul web, anche da parte degli influencer.

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