Roma, rapina a Cinecittà, il testimone-eroe: «Un colpo di karate e ho steso il bandito»
di Pier Paolo Filippi
Impiegato statale in pensione, Sandro, un omone di 66 anni, è una delle persone che in quei 3-4 minuti di folle terrore, come li definisce lui, sono intervenute per aiutare Chaokang Zhou nella sua lotta contro i due malviventi.
Rapina a Cinecittà, la vittima è Ennio Proietti, ultimo boss di un clan spietato
I FATTI
«Ero nel bar con mia moglie, ormai con Chaokang e la sua famiglia siamo amici racconta Sono entrate queste due persone con il casco in testa. Non hanno aperto bocca: uno, quello che poi è morto (Ennio Proietti), si è messo in disparte dietro una colonna e l'altro (Enrico Antonelli) si è avvicinato alla cassa brandendo una pistola. Chaokang però ha reagito subito, gli ha bloccato il braccio che teneva l'arma, hanno cominciato a lottare ed è scoppiato il pandemonio». A quell'ora, infatti, dentro e fuori dal bar ci sono tantissime persone. Tra i tavolini un gruppo di donne che ogni martedì si riunisce per le estrazioni del Lotto e comitive di ragazzine.
LA LOTTA
«Mentre lottavano travolgendo le persone presenti, sono cominciati a partire dei colpi prosegue Sandro Io ne ho sentiti almeno quattro. I proiettili colpivano i muri e rimbalzavano all'impazzata tra le persone. Sentivo gli spari, vedevo mia moglie che era stata sbattuta a terra, avevo il terrore che venisse colpita e sono intervenuto».
Anche altre due persone, come lui clienti abituali, si gettano nella mischia . «Sono un ispettore di polizia che non era in servizio e un poliziotto in pensione ricorda ancora Io ero vicino a Proietti. Stava sparando e da dietro l'ho colpito violentemente sul collo con un colpo di karate, che ho praticato per anni da giovane. Poi sono andato ad aiutare Chaokan che non riusciva a tenere fermo il rapinatore. Erano avvinghiati a terra, così con il piede gli ho schiacciato con forza i testicoli e l'ho bloccato».
IL PANICO
«Una donna si trovava nel bagno del bar ed è stata sfiorata da un proiettile che ha trapassato il muro o la porta continua la moglie di Sandro - Le persone fuggivano da tutte le parti». In molti hanno cercato e trovato rifugio dentro i negozi adiacenti. «Era un delirio, nemmeno io so dire con esattezza se Proietti sia stato centrato dal complice oppure da un colpo che lui stesso aveva sparato e che è rimbalzato sui muri riprende l'uomo Dopo la colluttazione sono corso a vedere come stava mia moglie, poi dopo qualche minuto sono arrivate le volanti della polizia e le ambulanze».
«Ora - confessa Sandro - ho il timore che io prima o poi possa ritrovarmi davanti quello che è stato arrestato. Mentre ero in questura per essere ascoltato Antonelli mi è passato accanto e mi ha fissato a lungo negli occhi». La famiglia di Chaokang Zhou anche ieri lo ha ringraziato per il suo aiuto. «Quanto accaduto è incredibile, una rapina a quell'ora, con tutte quelle persone - conclude Sandro Una cosa da peracottari, come si dice a Roma, che però stava per provocare una strage».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 7 Novembre 2019, 08:35
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