Rifiuti, modello Parigi per Roma: l'impianto ha valorizzato un quartiere

Roberto Gualtieri è volato a Parigi. Il viaggio è stato organizzato per rafforzare il gemellaggio esclusivo fra le due capitali

Rifiuti, modello Parigi per la Capitale: l'impianto ha valorizzato un quartiere

di Francesca Pierantozzi e Fabio Rossi

Mentre l'iter per il termovalorizzatore ottiene il suo primo via libera alla Camera, con la fiducia al decreto Aiuti, Roberto Gualtieri vola a Parigi. Il viaggio è stato organizzato per rafforzare il gemellaggio esclusivo fra le due capitali e inaugurare, insieme alla sindaca Anne Hidalgo, la mostra CineRoma-Tournages dans la Cité Eternelle, allestita nell'ambito del Festival Dolcevita-sur-Seine. In un'intervista al Parisien, Gualtieri ha parlato anche del collegamento ferroviario tra Roma e Parigi, guardando ai fondi europei che ci sono in questo settore. Ma è stata l'occasione giusta anche per studiare gli impianti di trattamento dei rifiuti della metropoli francese.

La squadra del sindaco di Roma non è la prima delegazione internazionale a visitare Isséane: il centro di trattamento dei rifiuti di Issy-les-Moulineaux comune residenziale alle porte di Parigi è considerato un monumento nel suo genere, giardini sul tetto, nessuna ciminiera in bella mostra, nessun odore, niente fumo. E il prezzo al metro quadro delle case nel quartiere è continuato ad aumentare, sfiora ormai i 10 mila euro al metro quadro, come nella capitale.

«Studieremo bene questa tecnologia che è fra le più avanzate e serve per fare energia pulita ha detto Gualtieri - Faremo presto perché è necessario mettersi alla pari con le altre capitali europee». In effetti niente lascia trapelare da fuori che dentro l'edificio moderno di legno e vetro, arioso e pieno di verde, siano trattate ogni anno 550 mila tonnellate di rifiuti, che si trasformano in riscaldamento per l'equivalente di 79 mila alloggi, e capace di far funzionare una turbina da 52 milioni di watt che assicura all'impianto l'autonomia energetica. «Questa non è una biblioteca, non è un auditorium - ha detto ancora Gualtieri fermandosi davanti all'edificio - è un termovalorizzatore da 550 mila tonnellate, qui c'è la sede di Orange che vi si è stabilita dopo che il termovalorizzatore era qui, lì ci sono tutte le tv francesi, quella è la Tour Eiffel: siamo in un edificio di qualità ambientale e architettonica, dentro la città, che tratta i rifiuti e crea energia pulita, realizzando i principi dell'economia circolare».

 

LA SOLUZIONE

Intanto la Capitale continua a vivere in una situazione di continuo allarme per i rifiuti, aggravatosi ulteriormente con l'incendio al Tmb di Malagrotta.

Cassonetti pieni e sacchetti dell'immondizia sulla strada, negli ultimi anni, sono diventati una cartolina usuale (ma ben poco edificante) dell'Urbe, con frequenti incursioni di cinghiali e miasmi che, con il caldo di queste settimane, diventano spesso insopportabili. In questa situazione, il termovalorizzatore diventa uno strumento indispensabile per risolvere i problemi della Città eterna. L'impianto dovrebbe sorgere nell'area industriale di Santa Palomba, a sud della Capitale, e tratterà dalle 400 alle 600 tonnellate al giorno di rifiuti indifferenziati, con una frazione di umido.

Accanto al termovalorizzatore sorgerà una mini discarica di servizio, in grado di ospitare temporaneamente un massimo di 300 tonnellate di scarti. Questi ultimi, peraltro, non dovrebbero superare l'8 per cento dell'immondizia che sarà avviata al trattamento. Entro luglio sarà annunciato il piano, mentre bando per la manifestazione d'interesse sarà pubblicato entro settembre da Ama. L'obiettivo di Gualtieri è di inaugurare il nuovo impianto entro il Giubileo del 2025. Secondo le stime dell'amministrazione comunale, il termovalorizzatore produrrà il fabbisogno annuo di energia elettrica di 150 mila famiglie e risparmiare il gas utilizzato da 60 mila famiglie.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 8 Luglio 2022, 13:44
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