Quadri, opere d'arte, appartamenti: cosa resta dell'immenso tesoro della famiglia Bochicchio? In mezzo alla maxi-inchiesta della Guardia di Finanza e della Procura, restano le tracce della fortuna accumulata sulle spalle dei creditori. Non senza difficoltà: perché nonostante le cifre milionarie che erano passate per i conti del broker 56enne morto in un misterioso incidente di moto domenica scorsa sulla via Salaria, proprio alla vigilia dell'avvio del processo a suo carico per esercizio abusivo della professione e riciclaggio, la famiglia non se la passava bene.
«Le difficoltà erano diventate enormi soprattutto in corrispondenza del periodo di latitanza di Massimo, scappato a Dubai per sfuggire alla legge e ai suoi creditori, e non erano mancati neppure crepe e dissapori con la moglie Arianna, a dispetto dell'immagine sempre perfetta e senza macchia che la coppia manteneva in pubblico», racconta uno degli esperti che lo frequentavano.
Il broker del jet-set invitava a cena accreditati professionisti, calciatori di calibro e facoltosi manager, rafforzando le proprie credenziali per allargare il suo giro di affari tra la Capitale italiana e la City londinese. Eppure ancora oggi è complesso ricostruire l'intero castello. L'appartamento in cui viveva a Londra? In affitto. La villa a Cortina? L'aveva comprata con l'ennesimo raggiro: «Un milione te lo do subito, la parte che rimane te la investo io». Ma anche di questo investimento se ne sono perse le tracce. Poi c'è la collezione d'arte: un Castellano, uno Spalletti e altre opere pregiate. «La moglie, Arianna, aveva chiesto a me come ad altri una valutazione, era intenzionata a vendere» racconta uno dei professionisti nel cerchio magico del broker.
TERRA BRUCIATA
Da quanto raccontano gli esperti d'arte, Arianna, mentre scoppiava la bufera finanziaria e il marito Massimo aveva fatto perdere le tracce ai creditori e a lei stessa, «si stava muovendo nel mercato dell'arte, subito prima del sequestro dei beni da parte della Guardia di Finanza.
DA ROMA A LONDRA
Ma nella galassia del broker dei vip c'è anche il socio della società londinese, Tiber capital, Sebastiano Zampa. Come Bochicchio, nei mesi subito precedenti allo scoppio dell'inchiesta, gli impegni a Londra si erano fatti via via più frequenti. Lo raccontano i vicini di casa di Zampa, fino al 2017 residente in uno dei prestigiosi condomini tra Monte Mario e la Camilluccia. «Per alcuni mesi lo abbiamo visto spesso tornare e venire da Londra. Poi da un giorno all'altro, non lo abbiamo più visto e con lui anche la moglie è andata via» raccontano con un certo imbarazzo i vicini. Dopo la partenza - improvvisa? - l'appartamento di extra lusso sarebbe stato prima affittato e poi venduto. Mentre l'imprenditore si sarebbe definitivamente stabilito nella City.
«Era una coppia molto distinta - raccontano ancora i vicini che a distanza di anni ricorda i coniugi - non sapevamo di preciso di cosa si occupasse. Ma qui tutti avevamo capito che era un imprenditore di un certo calibro per le auto che si vedevano con gli autisti» dicono ancora nell'elegante condominio di Roma nord.
Ultimo aggiornamento: Sabato 25 Giugno 2022, 15:31
© RIPRODUZIONE RISERVATA