Sorelle bruciate sul camper a Roma, Seferovic: «Non le ho uccise, ero altrove»
di Valentina Errante
Serif, già condannato per lo scippo di Yao Zhang, la giovane cinese investita da un treno mentre inseguiva i suoi assalitori, sarà trasferito nella Capitale. Martedì, al polo Tuscolano, sono previsti esami dattiloscopici, esplosivistici e genetici, accertamenti irripetibili, in vista dei quali l'avvocato di Seferovic, Gianluca Nicolini, potrebbe scegliere di nominare tecnici di parte. Saranno accertamenti fondamentali, soprattutto per il fatto che l'identificazione è avvenuta confrontando il video del lancio della molotov con i dati antropometrici di Seferovic, già a disposizione della polizia.
GLI ACCERTAMENTI
Mentre i pm Pier Filippo Laviani e Antonio Di Maio cercano i presunti complici della strage, anche l'avvocato Nicolini prova a trovare un elemento che escluda il suo assistito dall'elenco dei sospettati. «Quella sera, Serif era in tutt'altra zona - dice - stiamo cercando di capire gli indirizzi esatti dei luoghi in cui si trovava il mio assistito. L'ultima volta che l'ho sentito mi ha detto che lui è del tutto estraneo ai fatti, che si trovava con i suoi familiari in tutt'altra zona, a Prati Fiscali. Per questo adesso stiamo cercando di ricostruire i suoi spostamenti». Ma non è chiaro se le prove che il giovane rom sostiene di potere produrre a propria discolpa siano già state valutate dalla squadra mobile e dalla procura.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 5 Giugno 2017, 08:10