Rieti, coronavirus: zero contagi nella casa
di riposo subito blindata da febbraio
di Emanuele Faraone
Prevenzione, massima allerta, documentazione e buon senso. Questo e molto di più alla base dell’importante traguardo raggiunto in via del Municipio vecchio dalla direzione della Casa di cura Sant’Agnese di Concerviano, dove un’attenta gestione e il massimo rispetto di rigidissimi protocolli hanno permesso di far registrare zero contagi da Coronavirus tra anziani (25 complessivamente tra gli 85 e i 97 anni) e operatori all’esito dei tamponi effettuati lo scorso 18 aprile. Una delle poche isole felici dove addirittura il personale – dopo i Decreti del mese di marzo - si è volontariamente autoisolato h24 dal 28 marzo al 12 aprile, pianificando la permanenza tra le mura della struttura e vietando l’ingresso a familiari e fornitori già da febbraio, secondo una linea dura che ha permesso di salvaguardare la vita degli anziani ospiti.
La tecnologia e i Gigabyte a sopperire ai disagi e alle oggettive difficoltà, attraverso chiamate whatsapp, skype e facebook. Come il caso di un’anziana che, grazie a chiamate multiple e di gruppo, ha potuto anche dialogare contemporaneamente con i suoi cinque figli. Con l’esplosione della pandemia da Covid-19 in Cina, quando ancora tutto sembrava così distante, Edda Paoletti – responsabile della residenza e amministratore delegato della società “Il Giardino” che la gestisce – fiutando il pericolo aveva iniziato un’opera di documentazione e informazione per poi blindare dal mondo esterno la Casa di riposo già il 25 febbraio, appena 4 giorni dopo il “paziente zero” di Codogno, dopo aver interpellato sia gli anziani che i loro familiari. Tutti d’accordo.
L'autoisolamento
Così - quando i contagi drammaticamente sono dilagati anche in Italia, soprattutto all’interno di strutture e case di riposo per anziani mietendo un incredibile numero di vittime – il residence Sant’Agnese ha già levato gli scudi trovandosi al sicuro dal nemico invisibile. «La tutela degli anziani prima di tutto – spiega la responsabile Edda Paoletti – siamo tutti, operatori e ospiti, una grande famiglia da 25 anni. La vita è un diritto sacrosanto senza distinzione di età, tanto più quella degli anziani che rappresentano la fascia più debole e fragile». Dall’8 marzo buona parte del personale in servizio (10 dipendenti) si è confinato, per oltre un mese, nella struttura trascorrendoci anche le festività pasquali ma senza per questo far diventare troppo duro quell’isolamento, allietando il lento trascorrere del tempo con animazione, piccoli momenti goliardici, partite a carte e, addirittura, celebrando il venerdì santo con una via Crucis simbolica in giardino, mentre la domenica delle Palme ramoscelli di ulivo raccolti da una pianta in giardino sono stati benedetti con acqua santa di Lourdes e consegnati agli ospiti come segno di pace e speranza. Ora si procede con restrizione dei turni di servizio da 48 ore senza mai abbassare la guardia.
«Non sono mancati i sacrifici – continua Paoletti - ma abbiamo saputo trovare momenti di distrazione grazie anche all’ampio giardino di cui disponiamo. E’ stata inoltre un’occasione per conoscerci meglio. L’esito dei tamponi non ci tranquillizza c’è ancora massima allerta e attenzione». Mascherine, distanziamento sociale e dispositivi di protezione sono ovviamente il pane quotidiano e per il futuro saranno previste visite su prenotazione con dispositivi di protezione individuale all’interno di una stanza esterna (poi da sanificare) per circa 15 minuti. «Tutto questo è stato reso possibile anche grazie a ragazze fantastiche con grande spirito di sacrificio e ne sono orgogliosa – chiude la responsabile della struttura - senza di loro non ce l’avremmo fatta. Un ringraziamento va anche ai parenti e agli uffici preposti dell’Asl di Rieti per il costante supporto. Questa ora la strada da seguire ancora».
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Febbraio 2023, 14:38
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