Monza, imprenditore fallito: polizia pronta a eseguire lo sfratto

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È tutto pronto per lo sfratto per Sergio Bramini, l'imprenditore monzese fallito che rivendica un credito di 4 milioni dallo Stato. Le forze dell'ordine sono arrivate nella sua villa dove da questa mattina si sono radunate molte persone per dargli sostegno.

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Dopo circa un'ora di trattativa, gli ufficiali giudiziari hanno comunicato a Bramini l'avvio della procedura di sgombero, negando il rinvio di 30 giorni chiesto dai suoi avvocati, anche con la motivazione dell'esistenza di un imprenditore pronto a saltare il suo debito.

 


Al presidio davanti alla villa sono presenti anche alcuni senatori, tra cui Andrea Crippa della Lega e Gianmarco Corbetta del M5S, i quali avevano spostato il loro domicilio parlamentare a casa dell'imprenditore nelle scorse settimane. Ieri sera e stamattina anche Luigi Di Maio e Matteo Salvini, leader di Cinque Stelle e Lega, sono venuti personalmente a portare sostegno a Bramini, assicurandogli di voler lavorare per mettere mano alla legislatura fallimentare.

«Il curatore fallimentare si è opposto, avevamo un assegno quale impegno, la banca era d'accordo, farò opposizione».
Sono le parole di Sergio Bramini, gli occhi colmi di lacrime, appena fuori dall'ultima trattativa con gli ufficiali giudiziari che gli hanno notificato il provvedimento di sgombero da casa sua, a seguito del provvedimento o di sgombero emesso dal Tribunale Fallimentare. Fuori dalla porta della sua dimora, tra telecamere e agenti di Polizia, centinaia di persone accorse in suo sostegno, alla notizia dello sgombero, hanno urlato «vergogna».

Ultimo aggiornamento: Venerdì 18 Maggio 2018, 17:27
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