A Silvio Berlusconi serve un periodo di «riposo assoluto» a casa, perché le sue condizioni negli ultimi giorni, dato anche un «certo attivismo» nell'attività politica «che gli era stato sconsigliato», sono peggiorate. Ad aggiornare il quadro clinico dell'ex premier, che a settembre venne colpito dal Covid ed era stato ricoverato per undici giorni, è stato, documenti medici alla mano, il suo legale Federico Cecconi nell'udienza del processo Ruby ter, ripreso stamani nella maxi aula allestita alla Fiera di Milano per rispettare le regole di distanziamento anti-contagi.
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Il difensore ha depositato ai giudici della settima penale (presidente del collegio Marco Tremolada) documentazione da cui risulta una «ulteriore forma di ingravescenza rispetto all'iter di miglioramento» che c'era stato in precedenza e legata ad una «fibrillazione atriale», ossia una patologia cardiaca. Documenti firmati dai «professori che lo seguono a distanza e dal medico curante». Medici che gli hanno consigliato «riposo assoluto domiciliare, di non muoversi e non svolgere attività». Nel giugno del 2016, tra l'altro, dopo una grave anomalia cardiaca, l'ex premier era stato sottoposto a un intervento per sostituire la valvola aortica. Cecconi ha voluto chiarire, però, che lo stesso leader di FI, dato che il processo era già bloccato da tempo, non ha voluto presentare istanza di rinvio per legittimo impedimento. E così stamattina è ripartito il dibattimento anche a carico di altri 28 imputati e con al centro i presunti versamenti per milioni di euro da parte dell'ex presidente del Consiglio alle ragazze, ex ospiti alle serate di Arcore, in cambio, per l'accusa, del silenzio sulle serate a luci rosse.
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Una ripartenza dopo mesi e mesi di rinvii, da febbraio in poi, dovuti all'emergenza Covid, ad impedimenti di Berlusconi per motivi di salute, ma anche di uno dei componenti del collegio.
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Ad un certo punto, però, su istanza del legale Cecconi l'udienza si è chiusa in anticipo perché i giudici hanno deciso che andavano notificate alcune modifiche di imputazioni fatte dai pm in aula. Gli inquirenti hanno ritoccato il valore delle due ville che l'ex premier avrebbe regalato a Guerra e Alessandra Sorcinelli: da poco meno di 900mila euro ciascuna a poco più di 1,1 milioni. Prossima udienza il 21 dicembre e il 27 gennaio dovrebbe deporre Spinelli.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 2 Dicembre 2020, 07:28
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