Primarie Pd, la guerra dei numeri tra Schlein e Bonaccini. Incognita Gazebo

Sondaggi alla mano, guida Stefano Bonaccini. Il governatore dell'Emilia-Romagna prima fila del fronte riformista è avanti sulla più temuta rivale

Primarie Pd, la guerra dei numeri tra Schlein e Bonaccini. Incognita Gazebo

di Francesco Bechis

La sfida dei Gazebo, la guerra dei numeri. Si scalda la corsa alle primarie in casa Pd. Manca poco al verdetto finale. Gli iscritti voteranno nei circoli fino al 12 febbraio - in Lazio e Lombardia fino al 19 - mentre il 26 si andrà al voto nei gazebo per scegliere i due candidati alla segreteria più votati.

IL DUELLO

Sondaggi alla mano, guida Stefano Bonaccini. Il governatore dell'Emilia-Romagna prima fila del fronte riformista è avanti sulla più temuta rivale, Elly Schlein. E a riconoscerlo sono gli stessi dati del comitato avversario. Il diavolo però è nei dettagli. E in queste ore, mentre il voto nei circoli prosegue in tutta Italia, i team degli sfidati  hanno ingaggiato una guerra dei numeri. 

Per il comitato del governatore, il vantaggio è a due cifre: 14 punti, 50,22 per cento contro il 36,37 per cento della Schelin. Dal cui entourage, però, negano fermamente. La distanza, a loro dire, è molto più ridotta: sei punti e mezzo (47,3 a 40,8). Dettagli che fanno la differenza. La partita per succedere a Enrico Letta alla guida del Nazareno è ancora aperta? Questione di prospettive.

I DISSIDI

Se gli altri due sfidanti alla corsa, Gianni Cuperlo e Paola De Micheli, vedono da lontano il traguardo, fermi per ora rispettivamente all'8,63 e il 4,17 per cento, il duello Bonaccini-Schlein potrebbe riservare sorprese. Per ora, non c'è accordo sulle cifre dello spoglio in corso. Compresa l'affluenza: secondo il team Bonaccini, i votanti complessivi registrati sono oltre 15.500, per la Schlein circa 14mila.

Dietro i primi conteggi, già montano le prime polemiche. Sul voto delle primarie aleggia da giorni l'ombra di brogli evocata qua e là dai candidati. Tessere gonfiate e acquistate dalla stessa carta di credito, pacchetti di iscritti. Solo in Campania sono quasi mille gli iscritti al Pd di Napoli indicati dalla commissione nazionale di Roma per la cancellazione. E dubbi sono nati anche sull'iscrizione lampo negli ultimi giorni di 6000 tesserati al Pd Caserta: Francesco Boccia, coordinatore della mozione Schlein, ha chiesto di indagare.

LE POLEMICHE

Il clima, insomma, si fa rovente. E a rattizzare i carboni ci pensano le rispettive scuderie.

Da una parte la schiera di sindaci schierata insieme a Bonaccini, il motore "civico" della mozione. Esulta Dario Nardella, sindaco di Firenze, per il «largo vantaggio con più del 50% dei voti» ottenuti dal governatore emiliano-romagnolo in questi giorni. Gli risponde a tono, dal fronte Schlein, il portavoce Marco Furfato: «Altri avevano i sondaggi, noi abbiamo sale, teatri e piazze stracolme». 

ASSALTO AL RENZISMO

Mentre lo spoglio prosegue, il verdetto di alcuni circoli si trasforma in un caso politico. Fra questi, il circolo delle Vie Nuove a Firenze, fortino storico di Matteo Renzi, vero baluardo del senatore di Rignano sull'Arno (nel 2013, alle primarie contro Bersani, lì prese il 75%). Ebbene, succede l'imprevisto: qui Schlein ha preso 48 voti (63%), Bonaccini 23, la metà. Responso che fa rumoreggiare i rispettivi team: la novità Elly ha fatto colpo anche nell'epicentro del renzismo? Si vedrà. Va detto però che il bilancino della rossa Toscana, per ora, pende dalla parte di Bonaccini: 51,7% contro il 40,3%.

IL NODO GAZEBO

Polemiche sullo sfondo, in attesa della vera sfida: quella che si giocherà nei gazebo, allo spareggio finale (se i sondaggi non mentono) tra Bonaccini e Schlein. I tendoni saranno allestiti nelle principali città italiane il 26 febbraio. E qui la corsa potrebbe riaprirsi, a dispetto delle cifre. Diverse le incognite. Fra queste, l'accaparramento dei pacchetti di voti dei due eventuali candidati sconfitti prima del ballottaggio finale. Dal comitato Schlein nelle scorse settimane hanno fatto i calcoli. E stimano che più della metà dei voti della mozione Cuperlo potrebbe confluire verso l'ex europarlamentare. Mentre i sostenitori della De Micheli sono dati come voti papabili a Bonaccini. 

Una parte del verdetto finale sarà affidata al voto online. Solo una ristretta cerchia di categorie - chi ha residenza o domicilio all'estero o chi non può recarsi alle urne per questioni di salute - sarà ammessa al voto da remoto, a patto che si registri sulla piattaforma entro il 12 febbraio. Non è un mistero che su questo pubblico conti molto la Schlein, battutasi fino all'ultimo per lasciare la possibilità di un voto via web. 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 6 Febbraio 2023, 13:40
© RIPRODUZIONE RISERVATA