ROMA «Quello che vogliamo lo abbiamo messo per iscritto e detto in Parlamento. Non siamo qui a chiedere poltrone, ma vogliamo dare il nostro contributo. Ora tocca a te dirci se vuoi continuare con noi oppure, dopo la legge di Bilancio, togliamo il disturbo». Più volte rinviato, alla fine è duraro pochi minuti l’incontro tra Giuseppe Conte e Matteo Renzi.
La fretta
Accompagnato dalla delegazione di Italia Viva- composta dal presidente di Iv Rosato, i capigruppo Boschi e Faraone e le ministre Bellanova e Bonetti - il leader di Iv non voleva aggiungere molto alla lettera inviata a palazzo Chigi in mattinata e ha resistito all’insistenza del premier che avrebbe voluto aprire la discussione sul merito già ieri sera. «Siamo pronti a proseguire nell’esperienza di governo, ma vogliamo sapere se anche tu ritieni sia possibile andare avanti. Per noi, prima del merito - ha proseguito Renzi - deve cambiare completamente il metodo di lavoro. Non possiamo inseguire dossier e documenti che spesso non riceviamo neppure in copia e che invece avremmo dovuto realizzare insieme». «Pensaci - ha concluso Renzi prima di salutare - dopo la legge di Bilancio ci dai una risposta». «Se positiva siamo pronti a confrontarci sulle singole questioni anche con le altre forze politiche, altrimenti togliamo il disturbo». Spiazzato dalla fretta, a Conte non è restato altro che apprezzare il contenuto della lettera definendola «molto costruttiva» e ha salutato gli impazienti ospiti con un «vi farò sapere» e un «troveremo una soluzione».
I due non si sono mai presi, anche se Conte deve a Renzi la sua permanenza a palazzo Chigi dopo la fine del governo M5S-Lega.
Conte è consapevole di aver imboccato un tunnel, quello della verifica di maggioranza, nel quale non avrebbe voluto mai entrare, ma la preoccupazione del premier non è solo dovuta al timore per la capacità manovriera di Renzi, ma anche all’insofferenza del Pd. Zingaretti si muove cauto, ma resta fermo nella richiesta urgente di «un cambio di passo» e ieri mattina anche i dem hanno messo per iscritto le richieste avanzate a Conte lunedì sera, confermando una sorta di sintonia anche semantica con Renzi. Dopo gli strappi dei giorni scorsi, come l’intervista al El Pais, il leader di Iv è attento a non perdere il contatto con il Pd e, soprattutto, con quel corpaccione parlamentare da tempo critico con il presidente del Consiglio, ma anche con la delegazione dem al governo.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 18 Dicembre 2020, 00:02
© RIPRODUZIONE RISERVATA