La chitarra sul tavolo. Una parete di edera. Davanti agli occhi, il tramonto. È con la foto di uno degli ultimi scorci visti dall'amico, che il cantautore Federico Baroni, classe 93, ha ricordato sui social Michele Merlo, scomparso improvvisamente a 28 anni. Un'amicizia profonda quella tra i due artisti, fatta di sogni e progetti condivisi. Non a caso, Merlo è stato protagonista, con Camihawke, del video di Spiegami, brano d'esordio di Baroni.
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Lontano dallo schermo, com'era Michele?
«Una persona buona, di quelle che mettono tutto l'amore possibile in ogni cosa che fanno, e per questo, a volte, stanno male, ma non sanno trattenersi. Spesso sentiva di non riuscire a esprimere pienamente ciò che provava e tendeva a chiudersi. Gli amici veri erano pochi, una sorta di seconda famiglia. Per me era un fratello».
Quando vi siete conosciuti?
«A X Factor, nel 2016. L'amicizia fraterna, però, è nata ad Amici.
Come ha reagito?
«Ho preso subito il treno. Sua madre, la ragazza ed io siamo stati i primi ad entrare in rianimazione, per vederlo. La sua morte mi ha distrutto. Aveva appena registrato il primo brano per un nuovo progetto. Lui che era sempre tanto combattuto, nell'ultimo periodo era sereno».
Aveva attraversato momenti difficili?
«Sì, aveva pensato anche di mollare. Amava la musica, odiava le persone costruite. Gli pesava dover apparire, detestava che si desse importanza all'immagine a scapito delle canzoni. Non è riuscito ad esprimere tutto ciò che aveva dentro. Era frenato da tante delusioni, anche nelle relazioni».
E nell'ultimo periodo?
«Viveva un bellissimo momento, anche nel privato. La sua ragazza, cui era legato da circa un mese, mi ha fatto vedere dove, con la chitarra, le ha fatto sentire il nuovo brano. Ho scattato lì la foto con cui l'ho ricordato. Ed è lì che, con altri amici, abbiamo trascorso l'ultima sera, prima di sapere della sua morte, ascoltando le sue canzoni e condividendo ricordi. Sembrava una festa. Gli sarebbe piaciuto essere salutato così».
E adesso?
«Spero che il suo brano possa uscire. Secondo me, ci sono tutte le parole che voleva gridare al mondo. Parlava di sé, ma mandava un messaggio di speranza a tutti. Faremo qualcosa per ricordarlo, anche con gli amici dell'ambiente musicale».
Cosa le mancherà di più?
«La sua sincerità. Era uno che ti diceva le cose chiaramente. Sempre».
Ultimo aggiornamento: Martedì 8 Giugno 2021, 09:07
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