«Due contagiati anche a San Donà». Ma è una bufala, l’Ulss denuncia

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di Giuseppe Babbo
SAN DONA' - Fake news e coronavirus, l’Ulss 4 passa alle carte bollate e denuncia chi ha diffuso notizie false. Il senso della decenza è stato abbondantemente superato ieri mattina, poco prima di mezzogiorno, quando in molti cellulari è arrivato un messaggio audio che faceva riferimento a due casi di Covid-19 registrati nella città del Piave. A diffondere l’informazione, risultata completamente falsa, una voce femminile che nel suo audio ha perfino tirato in ballo un primario in servizio all’ospedale di San Donà che avrebbe confermato i contagi. Inevitabilmente, il messaggio si è diffuso in tutti i comuni del Sandonatese, creando una forte apprensione. Ma ad ascoltare il vocale è stato anche il direttore generale dell’Azienda sanitaria del Veneto Orientale che, oltre a smentire senza mezze misure quella voce, ha annunciato che nelle prossime ore formalizzerà una denuncia per procurato allarme alle autorità competenti nei confronti di chi ha prodotto e diffuso il messaggio. 

 

Coronavirus a Treviso. Non ci sono casi di pazienti positivi. Raffica di fake news sul web

Coronavirus, casi a Treviso. Fake news diffuse su presunti casi di Covid-19 nella provincia di Treviso: Casale sul Sile, Castelfranco e Conegliano. Per adesso l'Ulss 2 Marca trevigiana smentisce che vi siano positività. Ai cittadini si raccomanda sempre di cercare verifica alle notizie apprese online attraverso i canali di diffusione degli aggiornamenti ufficiali.


COME A CAMPOLONGO
Un episodio che ricalca quello accaduto sabato a Campolongo Maggiore, dove qualcuno ha falsificato la pagina di una testata online annunciando un “secondo contagio” dopo quello di Oriago. Anche in questo caso creando una falsa notizia e, ovviamente, suscitando l’ira delle autorità locali e dell’editore della testata, che hanno subito  annunciato una denuncia alla polizia postale. E più o meno con la stessa filosofia, ieri mattina è stato diffuso quell’audio con il riferimento ai due fantomatici casi di coronavirus a San Donà. Di fatto l’ennesima falsa notizia diffusa nelle ultime ore, visto che già sabato sera era rimbalzata la bufala della chiusura del Pronto soccorso di San Donà. Ma anche quella di un caso sospetto registrato al Pronto soccorso di Jesolo. Episodi prontamente (e seccamente) smentiti dai vertici dell’azienda ospedaliera del Veneto Orientale. Tanto più che simili falsità, oltre ad essere odiose, non fanno altro che appesantire il lavoro del personale sanitario già alle prese con tutte le difficoltà del momento e il boom di informazioni e accessi ai Pronto soccorso. 

LA REAZIONE
Per tutti questi motivi ieri è stata durissima la reazione del direttore generale Carlo Bramezza, che ha potuto ascoltare il messaggio nel mezzo della riunione con i sindaci del Veneto Orientale e che immediatamente ha annunciato di rivolgersi all’autorità giudiziaria. Anche perché proprio grazie al “tam-tam” tra i vari telefonini sarebbe possibile dare un volto all’autore del messaggio. «Quel messaggio audio – spiega Bramezza – contiene un’informazione assolutamente falsa. Chi ha prodotto e diffuso quel messaggio verrà denunciato. Stiamo facendo un grande sforzo per affrontare questa situazione, non possiamo accettare che qualche scellerato vanifichi il nostro lavoro o diffonda il panico tra la popolazione. La nostra risposta sarà rigorosa: ci rivolgeremo alle autorità competenti. Se abbiamo dei sospetti? Nelle prossime ore formalizzeremo la denuncia, al momento preferisco non aggiungere altro». Per lo stesso motivo, il direttore generale dell’Ulss 4 ha invitato i cittadini ad avere la massima fiducia nei vari enti. «Invito la cittadinanza – conclude Bramezza – a informarsi solo ed esclusivamente attraverso i canali ufficiali, quindi attraverso le informazioni diffuse dal Ministero della salute, Regione, Comune e dalla nostra azienda». 
 

Ultimo aggiornamento: Lunedì 24 Febbraio 2020, 17:30
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