Roma, uomo con il pacemaker preso
a pugni durante una lite: è gravissimo
di Silvia Mancinelli
Qualcuno, fra i testimoni, parla di un intervento indesiderato della vittima per sedare una discussione tra l’aggressore e la moglie. Per questo Giuseppe Galleggiante Crisafulli, 65enne romano, lotta ora tra la vita e la morte in un letto di terapia intensiva del San Camillo.
I fatti sono accaduti sabato mattina, tra i tavolini vista mare del bar ristorante “Samoa”, in via delle Pinete, a Tor San Lorenzo. Mirko Profili, 40enne di Ardea già noto alle forze dell’ordine, è alticcio e su di giri quando inizia ad inveire contro la propria compagna. La lite rischia di degenerare e la vittima – con la quale, secondo i carabinieri intervenuti, ci sarebbe già stato uno scambio di sguardi e una battuta di troppo – decide di intervenire. «Ma che vuoi? – lo avrebbe insultato il 40enne – Fatti gli affari tuoi». E da lì una raffica di pugni al petto, scagliati con una furia che non da il tempo agli altri di intervenire.
Il 65enne smette di respirare, il pacemaker che porta in petto (essendo cardiopatico) si inceppa e l’uomo va in blocco cardiocircolatorio. Trasportato d’urgenza al pronto soccorso di Anzio, viene trasferito in eliambulanza al San Camillo, in condizioni disperate.
L’uomo che lo ha massacrato di pugni, invece, è stato rintracciato e arrestato poco dopo con l’accusa di tentato omicidio, aggravata dai futili motivi.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 3 Novembre 2014, 09:10
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