Timbrava il cartellino per la moglie assenteista, sindacalista nei guai

Timbrava il cartellino per la moglie assenteista, sindacalista nei guai

di Davide Manlio Ruffolo
Timbra il badge della moglie, assente dal lavoro, e ora, in concorso con la compagna, rischia di finire sotto processo per truffa aggravata ai danni del Teatro dell’Opera di Roma.

Nei confronti della coppia, un sindacalista che all’epoca dei fatti lavorava come corista e la moglie anch’essa musicista nella stessa fondazione, è stato richiesto il rinvio a giudizio dal pubblico ministero Maria Letizia Golfieri. La vicenda risale al mese di agosto del 2014 quando la compagnia artistica, di cui facevano parte i due indagati, metteva in scena lo spettacolo ispirato al Barbiere di Siviglia, nell’incantevole cornice delle Terme di Caracalla.

Nella rappresentazione del 1 agosto del 2014, però, sarebbe successo qualcosa di sospetto: nonostante la donna risultasse malata, il suo badge veniva regolarmente utilizzato. Qualcuno, però, avrebbe scoperto la cosa e si sarebbe rivolto agli ispettori del teatro che avrebbero dato il via ad un’inchiesta interna. Trovate conferme a quanto era stato loro segnalato, i tecnici si sarebbero rivolti alla Procura di Roma.

Così, come si legge nel capo d’imputazione, dalle successive indagini sarebbe emerso che la donna “si faceva timbrare in uscita alle ore 23.24 dal collega, nonché suo marito, il proprio cartellino marcatempo senza essere presente sul posto di lavoro”. In questo modo, sospettano gli inquirenti, la musicista finiva per “procurarsi un ingiusto profitto procurando danno alla Fondazione” di cui la coppia era dipendente. Per questi fatti l’uomo era stato licenziato e, in quell’occasione, si era difeso raccontando che si sarebbe trattato di “una montatura per trovare una scusa per licenziare un sindacalista che si è opposto fieramente a una governance fallimentare, che ha portato al licenziamento di 182 elementi del Teatro”.
Ultimo aggiornamento: Martedì 22 Novembre 2016, 09:52
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