Tariffe più alte e poca informazione,
caos asili nido a Roma

Tariffe più alte e poca informazione, ​caos asili nido a Roma

di Lorena Loiacono
Quel pasticciaccio brutto degli asili nido comunali che, in attesa della sentenza del Tar, lascia nel caos le famiglie romane. Mamma e pap avevano tempo fino a ieri per rinunciare a quello che, di fatto, avevano ottenuto e accettato formalmente tramite un bando comunale: l'orario prolungato nel nido.





Avrebbero potuto rinunciarvi perché, costando di più rispetto a quanto stabilito al momento della domanda e dell'accettazione del posto nel giugno scorso, ora si ritrovano con dei bollettini da pagare decisamente più alti. E allora che si fa? Si rinuncia ad un sevizio che per tante famiglie è fondamentale. Con gli uffici comunali in tilt. La delibera comunale 45 del 29 luglio scorso, pubblicata solo il 29 agosto, ha infatti aumentato la retta dal 7% al 15% ed ha abolito l'esenzione totale dal terzo figlio in poi. Prevedendo un 30% di sconto su un solo figlio per chi ne ha due che frequentano il nido: praticamente un caso più unico che raro.



A denunciare i rincari, per primo, è stato l'ex assessore alla scuola Gigi De Palo, con tanto di ricorso al Tar del Lazio: «Abbiamo raccolto 200 ricorrenti e chiedo alle famiglie di non rinunciare a niente perché il tribunale ci darà ragione. Tra tutti i rincari, dai nidi alla ztl, dai parcheggi blu al trasporto scolastico, una famiglia con tre figli spenderà oltre 3000 euro in più rispetto a un anno fa».



Al ricorso promosso da De Palo aderiscono anche il Moige, l'Associazione dell'amore famigliare e il Forum delle famiglie del Lazio. Intanto nei municipi è il caos: ce ne sono alcuni, come l'VIIII che nella prima metà di settembre riportava sul sito ancora le vecchie tariffe e altri, che pochi giorni fa ancora calcolavano l'esenzione per il terzo figlio. Era il 25 settembre, per il nido Aquilone.



Non solo, per avvisare le tante famiglie che, da giugno, sapevano di dover pagare la solita tariffa, gli uffici comunali stanno telefonando casa per casa: nessuna raccomandata, solo indicazioni a voce sempre se l'utente risponde. E chi risponde? Si sente dire: «Non si preoccupi se i bollettini non arrivano in tempo per ottobre, siamo in alto mare».

Tutto questo disagio per portare nelle casse del Campidoglio 3 milioni. «Vinceremo il ricorso- assicura De Palo - poi chiederò in assestamento di bilancio di reperire questi fondi altrove: dall'occupazione di suolo pubblico per i camion bar come per il Circo Massimo».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Ottobre 2014, 10:53
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