Primarie Pd a Roma: ecco il programma
di Giachetti, Rossi e Ferraro

Primarie Pd a Roma: ecco il programma di Giachetti, Rossi e Ferraro

di Paola Lo Mele
Roberto Giachetti, 55 anni il prossimo 24 aprile e candidato top alle Primarie Pd che si svolgeranno domenica. Il primo problema da risolvere a Roma?
«Ci sono tante piccole cose che si possono risolvere velocemente e anche a costo zero, partirei da quelle. Ho un chiodo fisso: migliorare la qualità della vita delle persone partendo dai problemi che appaiono minuti ma che alla fine sono i più pesanti. Sono convinto che riuscire a regalare mezz’ora di tempo ai romani sia non solo una priorità ma un dovere nei confronti dei cittadini». 

Qual è la più grande ricchezza della città da valorizzare?«I romani. L’orgoglio, la capacità di rialzarsi e la voglia di riscatto che ho raccolto girando la città sono la più grande ricchezza di cui il prossimo sindaco dovrà far tesoro e su cui far leva per far ripartire la nostra splendida città».

Le prime tre azioni che farebbe in Campidoglio da primo cittadino?
«Il primo obiettivo è dare funzioni, personale e risorse ai municipi, senza più alibi. I municipi, grandi come medie città al pari di Firenze e Verona, sono il primo e più immediato punto di riferimento per i cittadini. I romani devono poter sapere, in modo chiaro, a chi rivolgersi quando hanno un problema e poter valutare l’operato dei presidenti senza rimbalzi di responsabilità. All'amministrazione centrale il dovere di controllare. Poi, vorrei portare a termine le “incompiute”: censire 100 piccole opere rimaste incompiute, fissare tempi certi per i lavori, garantire la loro realizzazione e vigilare».

Ne manca una...
«Ultimo, ma non meno importante, ricostruire un rapporto di fiducia con la città e ridare la parola ai cittadini: in una parola tornare ad ascoltarli, a coinvolgerli, fare un patto con loro».

Se vincesse vorrebbe nella sua squadra qualcuno degli sfidanti alle primarie? E se sì chi porterebbe a Palazzo Senatorio?
«Il tema è assolutamente prematuro. Io voglio che tutti si sentano protagonisti del riscatto di Roma. Non sono in ballo i nostri destini personali ma il futuro di questa meravigliosa città».

L'EX GENERALE ROSSI: "007 CONTRO LA CORRUZIONE"
Domenico Rossi, ex generale dell'Aeronautica: la prima grana che vorrebbe risolvere da Sindaco?
«La questione etica. Se non ripristiniamo trasparenza e legittimità, non recuperiamo la fiducia dei cittadini. Io sono per proseguire con determinazione l'operato di Tronca, sia per quanto riguarda il filone Affittopoli, sia quello Mafia Capitale, colpendo i responsabili a qualsiasi livello, politico e gestionale».
Cosa vorrebbe valorizzare?
«Roma. È un brand conosciuto in tutto il mondo. Per valorizzare la città, a mio avviso, bisogna riorganizzare l'accoglienza turistica in modo più funzionale e fare in modo che ci sia una sinergia tra i flussi turistici e l'offerta artistica, culturale e storica, senza dimenticare che una parte del brand Roma è anche nelle periferie».
Le prime tre cose che farebbe in Campidoglio?
«Creare una cabina di regia in campo di prevenzione e repressione di ogni comportamento illecito nelle strutture comunali. Prevedere una task force che applichi un protocollo di sicurezza interno, senza escludere l'utilizzo di figure come l'agente provocatore, per capire fino a che punto c'è corruzione negli uffici. Per rendere Roma più sicura chiederei al Governo più forze armate sul territorio. Infine, punterei, per abbattere il debito e recuperare risorse, al riconoscimento dello status di Regione per la città».

CHIARA FERRARO: "ROMA ACCESSIBILE A TUTTI"
Chiara Ferraro, le prime tre cose che farebbe in Campidoglio?
«La prima azione da svolgere è avviare la riforma del piano sociale cittadino partendo dall'applicazione dell'articolo 14 della legge 328 del 2000. Ovvero, passare dallo spacchettamento dei servizi sociali ad una progettazione basata sull'individualità, così come dettato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e dalle convenzioni Onu sulla disabilità. La seconda azione è un riordino della macchina capitolina aprendo alla coprogettazione e cogestione dei dipendenti comunali. Mutuando l'esperienza della cooperativa sociale Giuseppe Garibaldi, la terza azione sarebbe avviare cento nuove start up aziendali, partendo dall'incontro tra scuola, università e progettualità individuali».
Qual è il primo problema da risolvere a Roma?
«Cambiare verso al clima di paura e di diffidenza che ormai serpeggia sempre più tra i cittadini, migliorando la loro qualità della vita, attraverso azioni di socializzazione concrete. Tra queste: rendere Roma una città autism friendly, amica degli autistici». 
Quale la più grande ricchezza, da valorizzare, della città?
«I suoi inesauribili beni culturali e ambientali». 
Se vincesse, vorrebbe qualcuno dei suoi sfidanti in squadra?
«Le mie primarie le ho già vinte».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 3 Marzo 2016, 10:29
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