Mafia Capitale, la Corte di Conti chiede
un risarcimento da 21 milioni di euro

Mafia Capitale, la Corte di Conti chiede un risarcimento da 21 milioni di euro
Un risarcimento di 20 milioni e 864.398 di euro. La Corte dei Conti li chiede a 21 imputati nel processo per Mafia Capitale. E si tratta di nomi eccellenti: dall’ex presidente dell’assemblea capitolina, Mirko Coratti, all’ex ad di Ama, Franco Panzironi passando per l’ex componente sul tavolo per l’immigrazione, Luca Odevaine

La magistratura contabile afferma infatti che a Roma, specialmente per l’operato degli ex dirigenti delle municipalizzate, «la cosa pubblica, con riferimento ad intere gestioni, è stata completamente e costantemente deviata dal perseguimento dei fini di interesse generale», e «indirizzata alla cura di interessi privati illeciti, con conseguente alterazione sia a livello politico sia a livello gestionale, dei processi decisionali».

Nel documento, si legge ancora, sussisterebbero «allo stato degli atti le condizioni per essere chiamati a rispondere» davanti la competente sezione giurisdizionale della Corte dei Conti «per i danni procurati alle pubbliche finanze». Lampante anche le finalità: innanzitutto «facilitare l’aggiudicazione di gare a favore di soggetti economici appartenenti al sodalizio criminale» Mafia Capitale, quindi «concorrere alla formazione del consenso politico ed istituzionale necessario alla nomina/- conferma ai vertici di singoli apparati amministrativi di soggetti graditi al sodalizio e viceversa per la rimozione di quelli non graditi».

Il tutto per «alterare il regolare svolgimento dell’azione amministrativa in favore di interessi privati anche in settori amministrativi volti alla cura del disagio sociale ed economico». Ora ci sono 30 giorni di tempo per respingere le accuse ed effettuare le controdeduzioni.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Giugno 2016, 10:53
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