Baby squillo ai Parioli, condannato il fotografo:
cinque anni e quattro mesi col rito abbreviato

Baby squillo ai Parioli, condannato il fotografo: ​cinque anni e quattro mesi col rito abbreviato

di Angela Camuso
Ossessionato dalle Lolite, si spacciava per agente di modelle e così convinceva spregiudicate giovanissime, anche minorenni, a pubblicare loro foto osè sul web e a prostituirsi con facoltosi uomini maturi. Al termine del processo scaturito da un'inchiesta della squadra mobile, che aveva arrestato a gennaio scorso il finto talent scout, ieri Guido Guidotti, 55enne di Capena, è stato condannato a cinque anni e quattro mesi di reclusione e 14 mila euro di multa.





L'imputato ha beneficiato dello sconto di pena di un terzo avendo scelto di essere processato col rito abbreviato. Da quanto accertato dalla polizia Guidotti – single, ex impiegato in una concessionaria d'auto e rimasto alcuni anni fa disoccupato – convinceva le ragazze a postare proprie immagini ammiccanti sul sito Bakekaincontri, lo stesso utilizzato dagli sfruttatori delle Baby squillo dei Parioli.



A dare impulso alle indagini la denuncia della madre di una delle ragazzine finite nel giro, preoccupata perché la figlia, inspiegabilmente, dimostrava di avere soldi da spendere e si comportava in maniera aggressiva, come se fosse dipendente da sostanze stupefacenti.



È stato così che gli agenti, monitorando i siti dedicati agli incontri sessuali, hanno scoperto che Guidotti adescava le ragazze assicurando loro che avrebbero guadagnato tantissimi soldi, soprattutto se avessero accettato di fare le accompagnatrici. Tra le giovanissime prostitute anche la figlia della donna che si era presentata in questura: la ragazzina, scopriranno poi gli investigatori, era stata presentata a Guidotti da un'amica maggiorenne.



Per questo motivo anche quest'ultima è stata condannata ieri dal gup a una pena di quattro anni e a una multa di 10 mila euro. La ragazza, a sua volta sfruttata da Guidotti, aveva secondo il giudice instradato l'amica quindicenne alla prostituzione. Stando alle indagini era Guidotti ad accompagnare le ragazze, compresa la quindicenne, agli incontri che avvenivano in macchina, in qualche piccola pensione oppure a casa dei clienti. Questi ultimi sono dirigenti d'azienda, professionisti e commercianti e talvolta durante gli appuntamenti a luci rosse si consumavano cocaina e marjiuana.
Ultimo aggiornamento: Martedì 18 Novembre 2014, 11:30
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