Autisti Atac scrutatori ai seggi e giorno di riposo, i romani restano a piedi

Autisti Atac scrutatori ai seggi e giorno di riposo, i romani restano a piedi

di Sofia Unica
Non alla guida di bus e tram ma dietro i banchi dei seggi elettorali. Nel giorno del referendum costituzionale a scrutinare le schede nei municipi romani c’erano autisti dell’Atac e impiegati dell’Ama. In tutto centinaia di dipendenti comunali. Con conseguenti disagi e disservizi per i cittadini della capitale.

Soprattutto sulle strade: mezzi pubblici fantasma e utenti costretti ad aspettare ore alle fermate. Ma Atac aveva avvertito: «Potranno manifestarsi dei rallentamenti con una diminuzione delle frequenze in particolare su metro A e B già fino a lunedì. Sulla rete di superficie il servizio sarà sostanzialmente regolare. Atac si scusa per i possibili disagi». Fino a oggi, se tutto va bene.

Dopo l’installazione delle urne di sabato scorso, il voto di ieri e lo scrutinio di oggi, ci sono infatti anche i riposi: un giorno retribuito per l’impegno domenicale e un altro compensativo per il lavoro di sabato o lunedì. Poi si arriva a giovedì, che però è l’8 dicembre. In occasione delle elezioni comunali di giugno le richieste toccarono picchi di oltre 850 unità. Per decisione dell’allora dg Marco Rettighieri i permessi sindacali furono sospesi. Anche il prefetto Tronca corse ai ripari per salvare i romani dai disservizi preannunciati emanando un’ordinanza che limitava a 89 gli scrutinatori ai seggi sorteggiati fra i dipendenti delle partecipate.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 5 Dicembre 2016, 09:04
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