Shoah, la pietra d'inciampo vandalizzata dopo appena due giorni

Shoah, la pietra d'inciampo vandalizzata dopo appena due giorni

di Giammarco Oberto
L’artista tedesco Gunter Deming l’aveva piazzata soltanto giovedì scorso. Sabato mattina era già stata imbrattata. La pietra di inciampo - una delle sei collocate nelle strade di Milano - posta in memoria di un deportato ucciso ad Auschiwitz, Dante Coen, davanti alla casa che abitò in via Plinio 20, è stata coperta con uno strato di vernice nera.

Se ne è accorta sabato la figlia di Coen, Ornella, che ha subito ripulito la targa con l’acquaragia. «Mio marito lo prevedeva, io invece ero fiduciosa che la città avrebbe avuto rispetto. E invece. Ma d’ora in poi vigileremo perché non accada più». «Sianmo addolorati e indiganti. È evidente che qualcuno non ha memoria - è la condanna di Davide Romano, assessore alla Cultura della comunità ebraica di Milano - a qualcuno queste pietre danno fastidio, si chiamano d’inciampo non per niente».

L’oltraggio avviene nei giorni in cui Milano si prepara al Giorno della Memoria: proprio ieri al Memoriale della Shoà in via Ferrante Aporti è stata inaugurata la mostra sulla deportazione ad Auschwitz degli ebrei del ghetto di Roma.
Ultimo aggiornamento: Martedì 24 Gennaio 2017, 09:49
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