Politica e 'ndrangheta, condannato Zambetti: "Comprò voti delle cosche"
di Angela Calzoni
I giudici hanno anche condannato a 16 anni e 6 mesi il presunto boss della ndrangheta Eugenio Costantino, ritenuto vicino ai clan Grillo e Mancuso. Una pena di 12 anni è stata inflitta al regista Ambrogio Crespi, fratello di Luigi, ex sondaggista di Silvio Berlusconi, 8 anni a Ciro Simonte, presunto affiliato ai clan calabresi.
Condanne durissime, quelle inflitte ieri dall'ottava sezione del tribunale per il presunto patto di scambio politico mafioso tra amministratori locali e clan calabresi. Unica eccezione, la lieve riduzione, appena 6 mesi, per Costantino, per il quale il pm Giuseppe D'amico, nel frattempo promosso a procuratore aggiunto di Busto Arsizio, ave sollecitato 17 anni. «La ndrangheta per me non è esiste, è tutta inventata si è difeso Costantino - se io faccio parte della ndrangheta, allora vuol dire che non esiste, è un'invenzione». «Non può una persone come me, che i giudici hanno descritto come così pericolosa, essere incensurata ha rincarato la dose e lo stesso vale per mio padre, mio nonno e mio figlio».
Assolti, invece, Alfredo Celeste, ex sindaco di Sedriano, il primo Comune lombardo sciolto per mafia, e il chirurgo Marco Scalambra, che nel 2009 per il pm D'Amico avrebbe raccolto voti per le comunali. «Ringrazio i giudici per il loro coraggio - ha detto in lacrime Celeste che ora fa il professore di religione - per me è un grande giorno. A causa di questo processo era stato sciolto il mio Comune e oggi si dimostra che era uno scioglimento illegittimo. Oggi posso dire di avere denunciato il ministero dell'Interno per falso ideologico».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 9 Febbraio 2017, 10:22
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