Milano, armi da guerra, trattori e ruspe per assaltare le colonnine dei distributori: in manette banda di Rom

Milano, armi da guerra, trattori e ruspe per assaltare le colonnine dei distributori: in manette banda di Rom

di Salvatore Garzillo
Un anno di furti, 31 colpi, 300 mila euro di bottino e 26 mezzi rubati (per un valore di due milioni di euro) usati per abbattere le colonnine del self service dei distributori di benzina.





Sono i numeri della banda di otto romeni che dal novembre 2013 al novembre 2014 ha agito tra Milano, Pavia, Bergamo, Lodi e Varese: prima rubava mezzi di grossa cilindrata da usare come arieti, poi staccavano la colonnina a colpi di accetta e la caricavano sull’auto o il furgone per svuotarla con calma in un altro posto. Ieri i carabinieri di Varese hanno eseguito otto ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip del tribunale di Busto Arsizio nei confronti di rom che vivevano nel campo regolare di via Negrotto, a Milano. Devono rispondere a vario titolo di concorso in rapina, furto aggravato, porto abusivo di armi (con sé avevano anche mitragliatori e pistole), minacce e lesioni a passanti finiti nel posto sbagliato al momento sbagliato.







A capo del gruppo c’era il 48enne Romeo Cudorovic, che sarebbe inoltre il rappresentante per il campo di via Negrotto al tavolo permanente istituito dal Comune per le problematiche nelle comunità di Harvati, Sinti e Camminanti.



Questo è quello che sostengono i carabinieri, mentre da Palazzo Marino smentiscono, spiegando che l’uomo in questione «non fa parte del Tavolo rom cui siedono le associazioni, e non è mai stato interlocutore dell’amministrazione». In realtà, come spiega la portavoce del Tavolo Dijana Pavlovic, Cudorovic non aveva quasi mai rapporti diretti con il Comune ma poteva partecipare alle riunioni interne della Consulta rom che ha il compito di presentare alla giunta le istanze delle comunità.
Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Dicembre 2014, 09:32
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