Maroni: "Equiparare i vigili urbani alle forze
dell'ordine". Palazzo Marino favorevole
di Simona Romanò
«Vogliamo arrivare al riconoscimento dello status giuridico della polizia locale come forza di polizia a tutti gli effetti», ha dichiarato ieri il governatore Roberto Maroni, a margine dell'inaugurazione della mostra dedicata alle vittime del dovere, Quella divisa è macchiata di sangue, nel terzo anniversario della morte del vigile Nicolò Savarino. Maroni auspica un cambio di rotta, proprio nei giorni in cui l'allarme terrorismo spaventa Milano. «Purtroppo i nostri vigili, dal punto di vista legislativo, sono quasi considerati un corpo di serie B», rimarca il governatore, annunciando poi di «stare preparando una legge per il Parlamento».
L'obiettivo è condiviso dall'assessore alla Sicurezza, Marco Granelli, che tuttavia lo punzecchia, domandandogli perché «non abbia provveduto quando fu ministro dell'Interno?». «Vi è già un tavolo aperto fra Anci e ministero - sottolinea quindi l'assessore - Riconosciamo, infatti, la necessità di una riforma sul fronte della polizia locale che gli dia la giusta valenza, lasciandogli però le sue funzioni, dal contrasto alla microcriminalità al monitoraggio del territorio per prevenire l'illegalità. Ma dovrebbe, per esempio, poter accedere alle banche dati interforze». No però all'impiego «nelle attività di ordine pubblico e presidio di punti sensibili, che spettano a poliziotti e militari».
All'attacco Daniele Vincini del sindacato Sulpm: «Già operiamo come forza di polizia, senza però le tutele previste per gli altri corpi, che noi rivendichiamo, dal porto d'armi valido a livello nazionale all'indennità aggiuntiva per servizi straordinari, come il presidio alle partite di calcio». Sul tavolo anche «una rivoluzione della dotazione: giubbotti anti-proiettili, macchine con parabrezza blindato e spray al peperoncino».
Ultimo aggiornamento: Martedì 13 Gennaio 2015, 09:28
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