La squadra Cus Pro Patria, prima nella categoria maschile della corsa competitiva, ha fermato il cronometro a 2 ore 16’ 38”. Le squadre Don Kenya Runners (2 ore 25’ 08”) e OliverTeam Maschile (2 ore 28’ 55”) sono salite sul secondo e sul terzo gradino del podio. Nella categoria femminile, trionfano i team OliverTeam Femminile, che chiudono la gara con un primo e secondo posto, tagliando il traguardo rispettivamente in 2 ore 49’ 28” (OliverTeam Femminile A) e in 3 ore 02’ 40” (OliverTeam Femminile B). Dietro di loro, il team UR Bomber Girls (3 ore 11’ 20”). Tra le squadre miste, miglior prestazione per il team Sandwich Running Team (2 ore 45’ 08”). Al secondo e terzo posto si classificano Chickens (3 ore 39’ 46”) e Stop Runner (3 ore 43’ 39”).
Accanto ai partecipanti alla gara certificata FIDAL, anche i podisti amatoriali e il numeroso pubblico presente hanno potuto prendere parte all’edizione italiana di un evento molto sentito in tutto il mondo, i cui valori fondamentali sono la lealtà, la condivisione, lo spirito di squadra e la fiducia reciproca. Da segnalare anche la partecipazione straordinaria del maratoneta Danilo Goffi, che ha corso insieme al team Almostthere #2. Tra i gruppi più numerosi con diverse staffette al via quello delle Wir, Women In Run Milano, capeggiate dalle infaticabili Manuela Barbieri, Jennifer Isella e Massimo Pileri.
Anche quest’anno, i runner sono stati accolti ai nastri di partenza dal ritmo potente di un gruppo di suonatori di tamburi tradizionali Taiko, che hanno accompagnato con i loro strumenti tutti i momenti salienti della competizione. Non poteva mancare l’emozionante passaggio del Tasuki, la fascia tracolla da passare al compagno, tradizionale testimone delle gare di ekiden e simbolo di continuità e dell’unione indissolubile tra squadre. Come da tradizione, i trofei - consegnati ai vincitori da splendide ragazze in kimono - sono stati realizzati a mano dall’artista Luisa Canovi sotto forma di origami. Ciascun premio è stato creato rispettando i valori tipici della cultura giapponese: la “rana che salta” (per i runner dei team maschili) è un simbolo di buon auspicio per chi intraprende un viaggio. Il candido “fiore di loto”, destinato alle donne, rappresenta la saggezza che nasce dalle esperienze difficili della vita. Infine, la “stella modulare”, consegnata alle squadre, è l’emblema della collaborazione tra i singoli per raggiungere un risultato di gruppo.
Andrea Trabuio, Responsabile Mass Events RCS Sport, ha commentato: “Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto durante la seconda edizione di Ekirun.
Una gara dal sapore orientale, sempre più apprezzata sia dai professionisti che dagli amatori, un format inedito che abbiamo voluto portare in Italia per i valori che rappresenta”. Alcune curiosità: il runner più giovane è stato Luca Rossi di soli 16 anni mentre il più anziano è stato Vincenzo Gennaro di 72 anni. La partecipante più giovane è stata Anna Berno, 12 anni d’età. Le regioni più rappresentate sono state Lombardia, Piemonte, Veneto e Liguria. Infine, i podisti stranieri erano originari di Francia, Russia e Perù.
Ultimo aggiornamento: Domenica 2 Ottobre 2016, 16:13
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