Brega Massone, il chirurgo degli orrori
contro la fiction di RaiTre: "Bloccatela"
di Giammarco Oberto
Gli elementi per una docufiction sulle vicende della clinica Santa Rita e del primario dell'équipe chirurgo-toracica Pier Paolo Brega Massone ci sono tutti, e Rai Tre sta lavorando al progetto. Ma l'imputato non ci sta e sta facendo di tutto per bloccare la messa in onda di una storia «che lo demonizzerebbe». L'ex chirurgo ha incaricato i propri legali Luigi Fornari e Vincenzo Vitale di presentare ricorso al Tribunale civile di Roma per chiedere un provvedimento di urgenza che blocchi la trasmissione. L'udienza è stata fissata per oggi.
Spiega l'avvocato Fornari: «Rai Tre ci ha contattato nei mesi scorsi per fare questa docu-fiction. Ma noi cercheremo di bloccarla perché le responsabilità penali del nostro assistito non sono state ancora accertate con sentenze definitive». Già, perché la vicenda processuale di Brega Masone è lunga e complicata.
Arrestato il 9 giugno 2008 con l'accusa di omicidio aggravato dalla crudeltà, il chirurgo è stato condannato in appello a 15 anni e mezzo di carcere per lesioni ai danni di un'ottantina di pazienti, falso e truffa al servizio sanitario nazionale: la Cassazione si pronuncerà il 28 novembre. E in fase di appello c'è anche il processo per quattro omicidi volontari di altrettanti pazienti. In primo grado il chirurgo è stato condannato all'ergastolo, mentre non è stata ancora fissata la prima udienza del processo d'appello. E quindi, sostiene Fornari, «una fiction mandata in onda con processi ancora da celebrare e soprattutto con uno nel quale ci sono anche giudici popolari, può avere un'influenza negativa nei confronti del nostro assisitto, creando un'immagine pregiudizievole».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 27 Ottobre 2014, 13:33
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