Scattone rinuncia alla cattedra, studenti
inflessibli: "Non lo avremmo accettato"

Scattone rinuncia alla cattedra, studenti ​inflessibli: "Non lo avremmo accettato"
ROMA - La presa di posizione. Giovanni Scattone rinuncia alla cattedra, ma gli studenti non piangono. Dopo 10 anni di supplenze all'Istituto professionale Einaudi di Roma, il fatto di essere riuscito a diventare docente di ruolo grazie a La Buona Scuola ha destato non poche polemiche che lo hanno spinto a rifiutare l'incarico.

Per la gioia di 7 studenti su 10 che hanno raccontato che, nel caso fosse toccato a loro avere Scattone a fargli lezione, non sarebbero stati disposti ad accettarlo. O almeno è quello che hanno affermato in un'indagine di Skuola.net su circa 1500 intervistati tra gli 11 e i 19 anni. «Non potrei mai accettare di avere come insegnante un uomo che ha ucciso una ragazza poco più grande di me - spiega un utente al portale - L'ha uccisa e in pochi secondi ha spezzato ideali, sentimenti, sogni, un futuro». E questa è solo una delle tante motivazioni per le quali, secondo i ragazzi, Scattone non potrebbe tornare a insegnare. Un altro studente, per esempio, dice «Personalmente mi darebbe fastidio che una persona colpevole, anche se di omicidio colposo, della morte di una ragazza mi dica cosa fare nella vita.» E di spiegazioni simili ce ne sono tante.



«Mi troverei fortemente a disagio - continua per esempio un'altra intervistata - sapere che un mio insegnante sia un omicida non mi farebbe stare tranquilla e avere una vita scolastica sana. Ci sono altre migliaia di insegnanti, perchè sceglierne uno che ha commesso un reato?» E a lei fa eco un altro studente: «L'insegnante, oltre a 'docere', deve sapere 'movere' et 'commovere', ma da una persona macchiata da un simile gesto penso di non poter trarre nessun insegnamento, nè morale nè disciplinare». Ma c'è anche qualcuno che invece sarebbe stato pronto ad accogliere Giovanni Scattone in classe: «Io non avrei nessun problema ad averlo come prof - spiega a Skuola.net- credo che tutti abbiano bisogno di una seconda possibilità».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 10 Settembre 2015, 17:25
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