Minacciare di pubblicare video privati in rete è stalking. La conferma dalla Cassazione

Minacciare di pubblicare video privati in rete è stalking. La conferma dalla Cassazione
Minacciare l'ex di pubblicare video hard in rete può configurare reato di stalking. Lo sentenzia la Corte di Cassazione, come emerge dal provvedimento numero 48268/2016 del 16 novembre.

L'invio di messaggi, non solo telefonici, ma anche sui social, in cui si minaccia l'ex di diffondere o inviare al nuovo fidanzato video privati a contenuto sessuale è una condotta che configura atti persecutori. Un comportamento che si identifica in minacce e molestie reiterate idonee a produrre nella parte offesa un perdurante e grave stato di ansia.

Il caso riguardava un uomo, condannato in appello,che inviava minacce di simile contenuto alla ex compagna. La Cassazione ha respinto il ricorso precisando, peraltro, che il delitto di cui all'articolo 612-bis del codice penale è configurabile anche nell'ipotesi in cui la condotta persecutoria sia iniziata prima dell'entrata in vigore di tale norma e sia stata reiterata anche successivamente. Dovrà scontrare tre anni e sei mesi di reclusione.

 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 17 Novembre 2016, 22:09
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