Il vigile del fuoco, di cui non si conosce il nome, riferisce che dopo la scomparsa della donna il 24 gennaio 2014 sarebbe andato a cercarla nelle campagne circostanti insieme al figlio e ad altri colleghi.
Michele, ha indirizzato tutti dicendo dove andare a guardare e dove “non” andare. Considerando il buio e le strade di campagna sembrava essere molto sicuro di dove andava. «Diceva di avere già controllato vicino alla ferrovia, proprio dove c’è il rio Mersa e dove poi il cadavere è invece stato ritrovato – ha dichiarato il vigile del fuoco, come riporta La Nuova Provincia – Ripeteva che là era inutile andare in quanto lui c’era già stato a controllare, per questo Michele ci ha fatto concentrare altrove e solo sulle sue esclusive indicazioni».
Poi prosegue: «Abbiamo percorso la strada sterrata che arriva alla ferrovia, a piedi, poi ci siamo separati e lui è andato da solo nel luogo nel quale è stato trovato il corpo. In quello stesso posto che poi ho accertato personalmente essere lo stesso posto del ritrovamento del cadavere è andato solo lui, da solo mentre io e gli altri siamo andati all’opposto della strada su sua indicazione».
Sembra poi, che nei giorni a venire, Michele non avesse permesso a nessuno di avvicinarsi al luogo in cui poi è stata trovata mesi dopo Elena. A creare ulteriori sospetti ci sarebeb anche la decisione di non lasciare libero il cane, un cane addestrato che aveva passato molto tempo con la donna e sarebbe stato in grado di trovarla.
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La testimonianza choc di un collega di Michele Buoninconti
Posted by Leggo - Il sito ufficiale on Venerdì 5 giugno 2015
Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Giugno 2015, 17:07
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