Morirono dopo essere stati ipnotizzati dal prof:
"mini-risarcimento" alle famiglie di tre studenti

Morirono dopo essere stati ipnotizzati dal prof: "mini-risarcimento" alle famiglie di tre studenti
La vera giustizia, in questa storia, non c'è.









Le famiglie della 16enne Brittany Palumbo e dei 17enni Wesley McKinley e Marcus Freeman non possono certo essere soddisfatte da quanto stabilito dal tribunale nei confronti di George Kenney, preside del liceo di North Port, in Florida. L'uomo sottopose a ipnosi diverse persone in cinque anni, dagli studenti al personale scolastico, perché sosteneva di poter migliorare le loro condizioni psicofisiche ed atletiche.



Invece, dopo essere stati ipnotizzati, i tre ragazzi sono morti. Il primo, nel 2011, fu Wesley, che si uccise il giorno dopo essere stato ipnotizzato. Poco dopo, toccò a Brittany, che si impiccò a sei mesi di distanza dall'ipnosi, e a Marcus. A quest'ultimo Kenney aveva insegnato l'auto-ipnosi, e la sua vita finì tragicamente in uno strano incidente d'auto. Nel 2012 esplose lo scandalo, a seguito delle denunce giunte nei confronti del preside, che rassegnò le dimissioni e si dichiarò colpevole di ipnosi non autorizzata. L'uomo disse di essere stato «imprudente» e alla fine se la cavò con un anno di libertà vigilata.



Oggi, come riporta Metro, il consiglio scolastico ha decretato l'erogazione di un rimborso alle famiglie dei tre ragazzi di 200 mila dollari (pari a circa 177 mila euro) ciascuno.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 9 Ottobre 2015, 09:12
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