La Svezia si arrende. «Vediamo che la situazione sta andando nella direzione sbagliata, la situazione è molto grave». A dirlo è il primo ministro svedese Peter Lofven, in una conferenza stampa in cui è stato annunciato un limite massimo di otto persone ai tavoli di bar e ristoranti, come misura per contrastare il contagio del Covid. Lofven ha sottolineato che sempre più persone sono ricoverate in terapia intensiva per il covid-19 e che è probabile un aumento dei decessi. Un paziente su 5 nelle terapie intensive è affetto dal coronavirus, ha sottolineato il ministro della Salute Lena Hallengren.
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In altre tre regioni svedesi i cittadini sono stati esortati oggi a non recarsi in shopping center, musei, biblioteche, palestre e centri benessere, a lavorare il più possibile da casa, evitare i mezzi pubblici e non incontrino persone estranee al nucleo familiare. Tale raccomandazione riguarda ormai 7 svedesi su 10, ha precisato Lofven. «Abbiamo un lungo inverno davanti a noi. Dobbiamo fare il massimo per ridurre la diffusione dell'infezione», ha detto Johan Carlson, capo dell'Istituto di sanità pubblica. Come è noto, la Svezia è uno dei pochi paesi che ha scelto all'inizio della pandemia di non imporre il lockdown. Al momento il bilancio in questo paese di 10,3 milioni di abitanti - dove in giro in pochi indossano la mascherina - è di 134.500 contagi e 5.969 decessi, un dato molto più alto dei vicini scandinavi, ma inferiore ad altri paesi europei.
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I dati europei
Con oltre 11 milioni di contagi ed una curva ancora preoccupante, l'Europa continua ad issare barriere per difendersi dalla seconda ondata della pandemia. In Francia i malati sono così tanti che si tornerà a trasferirne una parte in Germania, a Parigi si torna a parlare di coprifuoco. Da Berlino il governo tedesco avverte che si entra in una «fase decisiva», mentre in Olanda e Spagna arrivano nuove strette. In Francia, epicentro europeo della pandemia, dove si è tornati a una crescita monstre dei contagi, oltre 50mila al giorno, gli effetti del secondo lockdown nazionale non sono ancora evidenti. Tanto che nei prossimi giorni riprenderanno i trasferimenti di parte dei malati dalle regioni più colpite verso Germania, Svizzera e Lussemburgo. Come durante la prima ondata.
Francia e Germania
A Parigi il tasso è altissimo, con un contagio ogni 30 secondi ed un ricovero ogni 15 minuti, ha spiegato il ministro della Salute Oliver Veran. Nella capitale si è tornato a parlare del coprifuoco, che era stato revocato dopo l'entrata in vigore del confinamento generale.
Gran Bretagna, salgono i contagi a poche ore dal lockdown
Tornano a salire leggermente - a poche ore dall'entrata in vigore del lockdown nazionale bis in Inghilterra e dopo il calo fisiologico del lunedì legato a una raccolta parzialmente ritardata dei dati - i casi censiti di coronavirus nelle ultime 24 ore nel Regno Unito: passando dai 18.950 di ieri ai 20.018 di oggi, su un totale di test che scende peraltro a 207.000 circa. Più netto, invece, l'incremento dei morti giornalieri, che rimbalzano a 397, vicino al picco assoluto di questa seconda ondata. In totale i i contagi diagnosticati nel Paese dall'inizio della pandemia salgono ora a un milione e 73.000, mentre la somma dei decessi registrati a 28 giorni dalla prima diagnosi di Covid tocca quota 47.250. Stabile infine l'aumento dei ricoverati (circa 11.500 al momento in tutti gli ospedali del Regno) e quello dei pazienti sottoposti a respirazione assistita nei reparti di terapia intensiva (poco più di mille totali), cifre al momento inferiori a quelle dell'Italia.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 4 Novembre 2020, 11:05
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