Giada, stuprata la notte di Natale: «Vivo nella paura, lui ora ha una famiglia»
di Vanna Ugolini
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E oggi? «Oggi il processo non è ancora chiuso. Siamo in Cassazione, con due condanne a 7 anni in primo e secondo grado». Oggi la persona che l'ha violentata è stata un mese in carcere, si è fatto una famiglia, ha un figlio. Giada no. Per arrivare ad avere la prima sentenza si è dovuta appoggiare a un'associazione e alle persone che le sono state vicine. Ci sono state mobilitazioni, lettere pubbliche di denuncia, perché c'era il rischio che il processo finisse in prescrizione. «Allora per cosa, per chi avrei denunciato? Se anche un caso eclatante come il mio fosse finito in prescrizione, chi avrebbe più denunciato una violenza?». La sua vita è ancora sospesa. Non è andata all'università. «Per due anni sono stata chiusa in casa. Avevo paura. Ho paura anche adesso». In questi anni lei e la sua famiglia hanno dovuto fare tutto da sole. E, in attesa dell'ultima sentenza, sono ancora sole.
Ultimo aggiornamento: Sabato 23 Novembre 2019, 10:50
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