Ma Salvini è un fiume in piena. Durante il Comitato per la sicurezza parla della «necessità» di impiegare radar, navi e aerei militari. Un nuovo accordo con Tripoli prevede l'invio di 10 motovedette alla Guardia costiera libica. E c'è il progetto di incrementare i contatti con la Tunisia per aumentare i rimpatri e ridurre le partenze. Il capo di Stato maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli, che ha partecipato al Comitato, conferma «l'impegno per la sorveglianza e la protezione delle coste». Ma, sottolinea, «nell'ambito delle proprie responsabilità di pianificazione, predisposizione e impiego delle Forze Armate nel loro complesso».
GLI EMENDAMENTI
Mentre a Lampedusa la nave Alex della Mediterranea viene confiscata in conseguenza del decreto sicurezza bis e le sanzioni a carico di comandante e armatore vengono triplicate - da 16mila a 53mila euro -, Salvini torna a proporre modifiche al dl in fase di conversione, per rendere più efficace «il contrasto al traffico di esseri umani» e per aumentare le pene «per scafisti e trafficanti». Sul tema, il pressing di Salvini è altissimo. E i Cinquestelle provano ad anticipare il ministro: presentano per primi un emendamento che prevede di eliminare la necessità della recidiva per procedere con la confisca delle imbarcazioni che violino il divieto di ingresso in acque territoriali. La confisca, appunto, scatterebbe al primo accesso e, in caso di sequestro giudiziale, si inserisce la possibilità che i natanti possano essere impiegati dalla Polizia e dalle Capitanerie di porto. D'altronde, è stato Luigi Di Maio a dire: «Per quanto mi riguarda quando una nave non risponde agli ordini si sequestra, si confisca, la si mette a terra e così la finiamo con questo show».
Il Viminale ha anche fatto il punto sul tema sbarchi: «Da 17mila del 2018 siamo passati a 3mila», secondo i dati del ministero. Ma se i grandi arrivi via mare sono diminuiti, continuano i mini-sbarchi a Lampedusa. Dopo i 10 migranti approdati sull'isola due giorni fa, ieri ne sono arrivati altri 19 a bordo di una piccola imbarcazione. E in 47 arriveranno a Pozzallo, dopo essere stati soccorsi dalle motovedette della Guardia costiera e della Finanza. Intanto la Alex resta ferma nel porto, mentre la Sea Watch 3 di Carola Rackete - la comandante verrà interrogata il 18 luglio ad Agrigento - è ormeggiata a Licata. La nave della Mediterranea è stata confiscata dalla Finanza perché, oltre alla violazione del posto di blocco, le è stato contestato anche «un ingresso accidentale nelle acque territoriali, avvenuto venerdì mattina», che vale come recidiva. Lo spiega in un tweet la Ong italiana.
LA SFIDA
Intanto la sfida delle Ong al Viminale prosegue su tutti i fronti: la Open Arms è in mare, mentre la Alan Kurdi, della tedesca Sea Eye, subito dopo avere consegnato alle motovedette maltesi i migranti soccorsi l'altro giorno - verranno accolti da Germania, Francia, Lussemburgo, Malta e Portogallo insieme ai naufraghi della Alex - sta già correndo in soccorso di un altro gommone, con 50 persone a bordo: si profila un nuovo braccio di ferro al largo di Lampedusa.
Mentre dall'isola siciliana il sindaco di Napoli fa un annuncio che non piace al Viminale: «Stiamo costruendo una piccola flotta, siamo disposti ad andare a soccorrere», dice Luigi de Magistris. «Violerebbe le leggi», gli fa eco il vicepresidente leghista del Senato, Roberto Calderoli. A fine giornata, Salvini non risparmia una stoccata a giudici e pm: «Sono curioso di vedere se in Italia ci sarà qualcuno che darà una pacca sulle spalle a chi ha ignorato le leggi e messo a rischio vite».
Ultimo aggiornamento: Martedì 9 Luglio 2019, 08:54
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