Marina Paola Micalizio, figlia del superpoliziotto Pippo Micalizio, è stata ritrovata in vita oggi, nel secondo pomeriggio, tra gli anfratti di una scoglierain località «La Guardiola» di Marciana Marina (Livorno). La zona rocciosa marina in cui è stata trovata è molto impervia ed è la stessa area, non molto distante, del punto del ritrovamento del suo cane, morto, forse per annegamento. Dopo averla individuata, la donna è stata evacuata via mare con una imbarcazione, proprio per la difficoltà a recuperarla via terra. Poi, dalla spiaggia di Procchio è stata portata con un'ambulanza del 118 all'ospedale dell'isola, a Portoferraio per valutare le sue condizioni cliniche e prestarle eventuali cure. In questa fase sono completamente da accertare i motivi per cui la donna sarebbe rimasta dispersa per oltre un giorno e come sia finita in fondo agli scogli in un punto poco visibile anche dall'alto. Per le ricerche l'isola è stata sorvolata da un elicottero e un drone dei soccorritori.
Secondo quanto si apprende, la 48enne è stata individuata da un gommone della protezione civile che perlustrava la costa dell'Elba lungo la scogliera dove era stato ritrovato il suo cane morto annegato. È così che sono scattate le operazioni di recupero dal mare. La donna, sempre secondo quanto si apprende da soccorritori, avrebbe raccontato ai sanitari, cui poi è stata affidata, di esser rimasta in mare circa 16 ore. Anche per questo è stata accompagnata al pronto soccorso per gli accertamenti medici necessari.
Gli indizi
La donna è residente a Milano e il soccorso, inizialmente, è stato classificato come un "allontanamento volontario" poiché non c'erano gli elementi per dubitare del contrario. Riguardo al cane, secondo prime ipotesi sarebbe morto per annegamento, forse è finito in acqua dalle rocce nello stesso punto dove alla sua padrona è caduto il cellulare sulla spiaggia. Il telefono è stato trovato a breve distanza dalla carcassa del cane, che probabilmente potrebbe essere sottoposta ad accertamenti veterinari e scientifici.
Pippo Micalizio, chi era il "superpoliziotto" anti-mafia
Pippo Micalizio, morto nel 2005, si guadagnò nel tempo l'appellativo giornalistico di «superpoliziotto» per via delle prime grandi maxi operazioni contro la mafia e la 'ndrangheta al Nord, da lui dirette a cavallo tra gli anni ottanta e novanta. Promosso a Roma, venne nominato vice direttore della Direzione investigativa antimafia (Dia) e diventò numero uno dei Servizi centrali antidroga.
Nel 2001, uomo di fiducia del Viminale, venne inviato a Genova come ispettore per gestire le indagini post G8 sull'irruzione di poliziotti e carabinieri nella scuola Diaz e i fatti controversi nella caserma di Bolzaneto.
Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Agosto 2022, 14:12
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