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Umberto I, il ministro Lorenzin in visita all'ospedale: 4 mila codici rossi all'anno ma mancano medici e posti letto
Carenti di medici, infermieri e ausiliari ma anche di posti letti dove collocare i malati. Questa la condizione del pronto soccorso del Policlinico Umberto I di Roma, secondo le parole del direttore del Dipartimento di emergenza e accettazione (Dea), Claudio Modini, dove questa mattina a sorpresa è arrivato il ministro della Salute Beatric Lorenzin per verificare di persona la situazione del reparto del grande ospedale romano.
La visita ha come obiettivo il confronto con i dirigenti sanitari e gli operatori dell'ospedale, i lavoratori che vivono in prima persona le difficoltà e le problematiche dei pronto soccorso italiani. Non è la prima visita a sopresa del ministro della Salute negli ospedali romani e più in generale italiani. Lorenzin nei mesi scorsi ha visionato tra gli altri, i Dea del S.Camillo e del S.Andrea a Roma e il Cardarelli di Napoli.
«Nel dipartimento lavorano solo 130 medici e di questi ben 52 sono precari, in media da sei anni e alcuni addirittura da 17 anni - spiega Modini a margine della visita del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che stamattina ha effettuato un sopralluogo a sorpresa - questi lavoratori sono costretti a fare addirittura sei o sette notti al mese di guardia». «Il grande problema del dipartimento di emergenza dell'Umberto I, oltre a questo, è la difficoltà di trovare un posto letto adeguato dopo che il malato è stato stabilizzato. Una conseguenza dei tagli - aggiunge Modini - e un problema comune a noi e ad altri dipartimenti di emergenza».
«Un bel pronto soccorso, ma con un numero di accessi impressionante». È quanto ha detto il ministro Lorenzin parlando con il magnifico rettore dell'Università Sapienza di Roma, Luigi Frati. Numeri molto importanti per un pronto soccorso dove però «manca una rianimazione, e questo è il nostro cruccio», ha specificato al ministro il direttore del Dea, Claudio Modini.Ultimo aggiornamento: Martedì 25 Marzo 2014, 11:48
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