Partorisce in volo e la separano dalla figlia:
"Deve pagare 30 mila euro" -Guarda
La donna, infatti, aveva partorito in alta quota, nello spazio aereo internazionale, con le hostess che si erano improvvisate ostetriche, ma per offrire cure ed assistenza alla bimba e alla neomamma, era stato necessario un atterraggio d'emergenza all'aeroporto di Anchorage, in Alaska.
Se per la legge degli Stati Uniti la piccola potrebbe in futuro richiederne la cittadinanza, quella di Taiwan l'ha già separata dalla madre, richiamata subito in patria per un contenzioso con la compagnia aerea. La donna, infatti, non aveva dichiarato preventivamente di essere in stato avanzato di gravidanza e per questo motivo la China Airlines ha chiesto il pagamento di circa 30 mila euro come indennizzo per le spese extra dovute allo scalo forzato. La bimba è stata affidata alle cure di alcuni connazionali, amici della madre. Lo riporta Alaska Dispatch News.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Ottobre 2015, 11:49
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