Coronavirus, Antitrust avvia verifiche su test sierologici
Alle strutture sanitarie interessate, l'Agcm ha richiesto, in particolare, di indicare la tipologia di test eseguiti; le modalità con cui i clienti vengono informati delle caratteristiche e dei limiti dei suddetti test; le modalità di esecuzione delle prestazioni (presso le sedi o a domicilio); i prezzi a cui i test sono offerti.
Nella comunicazione inviata dalla Regione Lazio all'Autorità, lo scorso 9 aprile, era contenuta una stima dei costi che i clienti dovrebbero pagare per questo tipo di test e si auspicava un'applicazione di prezzi non dissimili da parte delle strutture private. I costi nel dettaglio prevedono 20 euro per test rapido da sangue capillare (a fronte di costi sostenuti dalla struttura erogante di 15 euro) e 45 euro per un test sierologico con prelievo venoso (a fronte di costi sostenuti dalla struttura erogante di 30 euro). In caso di difformità tra i prezzi indicati dalla Regione Lazio ed i prezzi praticati dalle strutture private per i medesimi test, l'Antitrust ha chiesto, entro il 20 aprile, giustificazioni a supporto della differenza.
"Ora se l'Antitrust accerterà illeciti nei listini dei test praticati al pubblico, tutti i laboratori dovranno restituire quanto versato dai cittadini che si sono sottoposti agli esami" annuncia il Codacons. "Nelle settimane scorse l'Associazione – spiega il presidente dell'Agcm Carlo Rienzi – aveva inviato una formale denuncia alla Regione Lazio segnalando la vendita di test sierologici da parte di laboratori privati a prezzi fuori mercato, con listini al pubblico pari a 150 ad esame che raggiungevano i 600 euro in caso di test eseguiti presso cliniche private. La Regione Lazio aveva accolto la nostra segnalazione e, con apposita delibera nel cui testo ringraziava il Codacons come autore della denuncia pochi giorni fa ha fissato i prezzi massimi dei test sierologici in Regione".
Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Aprile 2020, 14:00
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